Mancano medici, si ricorre alle cooperative

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La Voce di Rovigo SALUTE

Quasi 4 milioni di spesa per coprire le lacune negli organici affidandosi alle cooperative esterne: lo stato di salute del sistema sanitario non è dei migliori e Rovigo non fa eccezione. “Il problema della carenza dei medici deve essere superato per mantenere gli standard dei servizi - nota il direttore generale dell’Ulss Polesana Pietro Girardi - Il fatto è che ancora per qualche anno perdurerà questa situazione e, anche una volta terminati i cicli delle specializzazioni aggiuntive, resteranno comunque delle carenze, perché non tutte le specializzazioni sono ugualmente invitanti per i giovani medici: l’auspicio è che a livello nazionale si riesca a concludere in modo fruttuoso il lavoro di aggiustamento del sistema degli incentivi per far modo che anche le specializzazioni meno gettonate diventino allettanti”. (La Voce di Rovigo)

La notizia riportata su altri giornali

Refrain che riassume, con una buona dose di amarezza, il "clima" tra i camici. Appena rimesso a nuovo, con macchinari tecnologicamente avanzati, sedici postazioni nell’open space che consentono un monitoraggio costante dei pazienti, dai casi più critici a quelli in osservazione. (LA NAZIONE)

E temo che non tutto sia "merito" loro. C’è qualcosa di stonato e pericoloso nelle scelte postlaurea dei nostri medici. (ROMA on line)

Molti giovani laureati in Medicina, infatti, sono riluttanti a intraprendere carriere in aree critiche come chirurgia, pronto soccorso, radioterapia e microbiologia, con alcune di queste discipline che vedono fino al 50% dei posti per la specializzazione rimanere vacanti. (Nurse Times)

Così dicono i dati definitivi delle immatricolazioni per assegnare i 15.256 contratti di specializzazione messi a bando e che non sono stati coperti nel 25% dei casi, con punte massime che arrivano al 50% per il corso di chirurgia generale o toracica, il 70% per la medicina d'emergenza (quella del pronto soccorso) fino agli estremi dell'82% dei posti deserti in radioterapia o del 90% dei contratti per diventare microbiologi e virologi. (Il Sole 24 ORE)

Una sovrabbondanza di medici rispetto ai posti di lavoro effettivamente disponibili. Tuttavia, è un paradosso cui si potrebbe incorrere nell’arco di pochi anni, complice una programmazione che poco razionalmente avrebbe tenuto conto dell’effetto combinato di un buco generazionale, dovuto ai progressivi pensionamenti, e degli imbuti formativi: «C’è stato un comportamento assurdo delle autorità programmatorie», riflette Guido Marinoni, presidente uscente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Bergamo, che si ripresenterà nella tornata elettorale per il rinnovo delle cariche istituzionali per il mandato 2025-2028. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)