Mandato arresto Netanyahu e Gallant, Crosetto: “Sentenza sbagliata, ma va applicata”

(Adnkronos) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto commenta oggi a Porta a Porta, in onda stasera su RaiUno, la sentenza della Corte Penale Internazionale, che ha emesso un mandato di arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant, ex ministro della Difesa israeliano. “Ritengo sia una sentenza sbagliata – dice -, che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l’attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Ne parlano anche altre testate

«Hanno usato la fame come arma, compiuto attacchi diffusi e sistematici, persecuzioni e atti disumani contro i civili di Gaza. La Corte Penale Internazionale de L’Aia ha accolto ieri le richieste avanzate sei mesi fa dal Procuratore generale Karim Khan, emettendo mandati d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa… (la Repubblica)

“Questa è una misura antisemita che ha un solo obiettivo, dissuadermi, dissuaderci, dall’esercitare il nostro diritto naturale di difenderci dai nostri nemici che si sollevano contro di noi per distruggerci”, ha affermato. (LAPRESSE)

“La Corte ritiene che esistano ragionevoli motivi per credere che il signor Netanyahu … primo ministro di Israele … e il signor Gallant, ministro della Difesa di Israele, al momento della presunta condotta, siano entrambi penalmente responsabili dei seguenti crimini: crimine di guerra con uso della fame come metodo bellico; e i crimini contro l’umanità … (Il Fatto Quotidiano)

Il contrattacco israeliano. Quel tribunale «è antisemita»

L'Alto rappresentante dell'Unione Europea, Josep Borrell, ha sottolineato che i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i funzionari di Hamas sono una questione legale e non politica, e che sono vincolanti per tutti i 27 Paesi membri dell'Ue e per gli altri firmatari della Corte penale internazionale. (Corriere TV)

All’alba di sabato scorso, il rogo che ha mandato letteralmente in fumo il mega store aperto da pochi giorni, aveva sollevato polemiche e preoccupazione. L’uomo, con il volto travisato, era stato immortalato mentre, dopo aver cosparso i locali con del liquido infiammabile, appiccava il fuoco per poi darsi alla fuga. (Frosinone News)

Così è partita l’offensiva diplomatica israeliana volta a svuotare di significato pratico il passo compiuto dalla Cpi contro il primo ministro e l’ex ministro della Difesa per crimini contro l’umanità e crimini di guerra. (il manifesto)