Uccisi tremila nordcoreani, Kim vuole mandarne altri al macello

Maurizio Stefanini 24 dicembre 2024 Sarebbero già più di tremila i soldati nord-coreani caduti combattendo al fianco dei russi. Dopo che soldati ucraini avevano testimoniato su un tiro a segno «tipo un videgame sparatutto facile», adesso è il loro presidente Volodymyr Zelensky a dare una cifra, pur avvertendo che «c'è il rischio che la Corea del Nord invii più truppe e materiale militare all’esercito russo e avremo risposte concrete al riguardo», ha scritto sui social. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri giornali

I soldati di Kim Jong-un muoiono a centinaia per la Russia nella guerra contro l'Ucraina. La Corea del Nord, però, non ha nessuna intenzione di far venire meno il proprio sostegno all''operazione militare speciale' di Vlaidmir Putin: via mare e via treno Pyongyang spinge sulle forniture di armamenti a Mosca. (Adnkronos)

Stando a quanto ha dichiarato il Pentagono, vengono usati in ruoli di fanteria. – Male armati, poco addestrati, mandati a morire perché il presidente russo Putin fa sempre più fatica a reclutare a casa sua e a costi sempre più alti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E di rubli, di carne da cannone, d’una promessa di vittoria. Ci si scambiano i doni di Natale sulla pelle dell’Ucraina agonizzante e ogni amico offre a Vladimir Putin quel che ha: il leader ungherese Viktor Orbán, una possibile sede per il primo incontro con Donald Trump; il presidente turco Recep Erdogan, un ipotetico luogo per i primi negoziati di pace con Kiev; il premier slovacco Robert Fico, un buon contratto per continuare ad acquistare gas russo. (Corriere della Sera)

Quei tremila soldati nordcoreani sacrificati per lo Zar Vladimir

«Oggi – ha comunicato Zelensky - abbiamo ricevuto un rapporto dal capo delle forze armate Syrskyi sulla linea del fronte e sulle aree dell'operazione Kursk. (L'Unione Sarda.it)

Roma, 23 dic. – Più di 3.000 soldati nordcoreani sono stati “uccisi” o “feriti” nei combattimenti con le forze ucraine nella regione di confine russa di Kursk, parte della quale queste ultime occupano. (Agenzia askanews)

«Noi i nordcoreani li mandiamo avanti all’assalto e poi li seguiamo», dice un prigioniero russo agli ufficiali ucraini che lo interrogano. I soldati di Kim Jong Un mandati a combattere a fianco dei militari russi non stanno più nelle retrovie della regione di Kursk, come gli aveva promesso Mosca: vanno all’attacco, nei cosiddetti «assalti al macello», come vengono chiamati nelle trincee russe. (La Stampa)