Francia. Mandato d’arresto di Netanyahu: Barrot, ‘possibile immunità’

Red – Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot è intervenuto affermando che potrebbero sorgere “eccezioni di immunità” circa l’eventuale applicazione del mandato d’arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu spiccato dalla Corte penale internazionale. Per Barrot l’immunità per “certi leader” sarebbe prevista dallo stesso Statuto di Roma, nella fattispecie sarebbe aperto a ampie interpretazioni il passaggio che riguarda l’arresto di capi di Stato e di governo di paesi che non riconoscono la Corte. (Notizie Geopolitiche)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il G7 dei ministri degli Esteri, che si è chiuso a Fiuggi, ha fatto propria la linea tracciata dall'Italia, dopo la sentenza della Corte penale internazionale che ha emesso mandati di arresto per crimini di (Secolo d'Italia)

Una richiesta che, secondo Tel Aviv, denota un presunto “antisemitismo” da parte dei giudici, sebbene riguardi anche il leader di Hamas, Mohammed Deif, che sarebbe stato ucciso dall’esercito israeliano durante un raid a luglio, e altri suoi sottoposti. (LA NOTIZIA)

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha deciso di fare ricorso contro i mandati d’arresto emessi contro di lui e contro l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant da parte della Corte Penale Internazionale (Cpi) per le accuse di crimini contro l’umanità e crimini di guerra nel contesto del conflitto con Hamas a Gaza. (LAPRESSE)

Tajani: rispettiamo Cpi, stiamo approfondendo diritto all'immunità

"L'Italia, come sapete, è parte dello Statuto di Roma e rispetta gli obblighi derivanti dal suo impegno verso la giustizia internazionale. (Tiscali Notizie)

Da Fiuggi – «Nell’esercizio del proprio diritto di difesa, Israele è tenuto in ogni caso a rispettare pienamente gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario. (Open)

ROMABenjamin Netanyahu ha informato la Corte penale internazionale (Cpi) della volontà di presentare ricorso contro il mandato d’arresto a suo carico, spiccato dalla Corte dell’Aia alcuni giorni fa per presunti crimini di guerra e contro l’umanità, commessi nella Striscia di Gaza, tra cui i crimini di affamamento”, “atti disumani come la negazione di cure” e “due attacchi intenzionalmente diretti contro i civili”. (Dire)