L'Ue condanna il bavaglio di Putin sui media occidentali, ma l'Ungheria si sfila
BRUXELLES. Censura russa contro i mezzi d’informazione europei, l’Ue condanna «con calma» e in modo non unanime per colpa del governo di Budapest. L’Ungheria si oppone a una risposta formale a nome di tutti i 27 Stati membri, e il testo unitario da presentare a Mosca che si voleva produrre si trasforma in una dichiarazione dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Jo… (La Stampa)
La notizia riportata su altri giornali
Tra i media europei presi di mira figurano i siti di RAI, LA7, La Stampa e Repubblica, come spiega l’agenzia di stampa Ria Novosti ma anche i giornali tedeschi Der Spiegel, Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung, i quotidiani francesi Le Monde, La Croix e l’agenzia France Presse (AFP) oltre a Radio France Internationale. (Analisi Difesa)
Il Cremlino ha deciso di bloccare l'accesso ai siti web di Repubblica, Stampa, La7 e Rai "in risposta alla decisione presa dal Consiglio dell'UE il 17 maggio di vietare le attività in Europa di quattro media russi" (AGI - Agenzia Italia)
La Russia blocca i siti Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. La Farnesina: “Non cancella la guerra” La Federazione Russa ha bloccato l'accesso sul suo territorio alle trasmissioni e ai siti di diversi media europei (Dire)
La Russia ha deciso di bloccare l'accesso, sul suo territorio, ai siti di diversi media europei, tra cui gli italiani Rai, La7, La Repubblica e La Stampa. Si tratta della risposta del Cremlino al blocco di alcune testate russe da parte della Unione europea. (Il Sole 24 ORE)
Condanna Ue al blocco che la Russia ha imposto a una ottantina di media europei, che ha coinvolto anche Repubblica, La Stampa, Rai e La7. La presa di posizione è arrivata con una dichiarazione dell’alto rappresentante Josep Borrell, diffusa dal portavoce per l’azione esterna Ue Peter Stano nel briefing quotidiano della Commissione, con il sostegno, è stato precisato, di “26 stati membri”. (Primaonline)
Giorgia Meloni aveva appena finito di dire che "noi qualche avversario ce lo abbiamo, ma ce l'abbiamo fuori dai confini europei e se continuiamo a ragionare in questa logica autoreferenziale, per cui la nostra priorità è dividerci all'interno dell'Europa, purtroppo saremo sempre più deboli”, quando il suo storico alleato, Viktor Orban è sembrato assestarle da Budapest un sonoro schiaffone. (la Repubblica)