Macron, assalto a sinistra. "Destituire il presidente"
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Nel caos francese c'è anzitutto da capire se Emmanuel Macron stia davvero dando la caccia a un premier, a cui dare l'incarico di formare un governo, o se piuttosto non stia cercando di evitare a tutti i costi che il suo centro perda influenza sotto la sua presidenza, costringendo un esecutivo dimissionario ormai da 42 giorni ad assistere a un inedito spettacolo Oltralpe: e chi invece ha preso più voti alle elezioni da lui stesso convocate a restare alla finestra. (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
In Francia va tutto a rotoli. Rotoloni doppiovelo, visto l’affaire dell’acqua della Senna, ma neppure il mondo politico d’oltralpe se la cava meglio degli organizzatori dei Giochi olimpici (sarà perché si tratta delle stesse persone?). (Liberoquotidiano.it)
Ma c'è una novità alla vigilia del secondo giro di consultazione che si aprirà domani, senza la France Insoumise di Melènchon e senza il Rassemblement National di Le Pen e Bardella non invitati: i (Secolo d'Italia)
Dopo la tregua olimpica vera o presunta della politica francese, a Parigi torna a animarsi la battaglia istituzionale, ed è nuovamente ripartito il braccio di ferro tra i partiti transalpini e Emmanuel Macron (Inside Over)
Ieri sera, il presidente ha assistito alla cerimonia di apertura dei Giochi ParaOlimpici a Parigi, accanto al presidente tedesco, Fraz-Walter Steinmeier, dopo aver ricevuto il premier britannico Keir Stammer, la presidente dell’Islanda Halla Domsdottir e il presidente ceco Petr Pavel, oltre a personalità da Canada, Australia, il primo ministro sloveno e alcune altezze reali, dal Gran Duca del Lussemburgo alla principessa Astrid. (il manifesto)
“Non spettava al presidente della Repubblica censurare personalmente Lucie Castets”, la candidata espressa dall’alleanza di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP) per l’incarico di primo ministro. “Questa responsabilità spetta all'Assemblea nazionale dopo che i deputati hanno potuto ascoltare la dichiarazione di politica generale e la composizione del governo ed esprimere la loro scelta. (L'HuffPost)
Fosse successo in Italia, avremmo già litri di inchiostro versati per criticare lo stallo di un Paese incapace di darsi un governo, una classe politica litigiosa, uno Stato che “non può permettersi ora una crisi”. (Nicola Porro)