Serbia e Bosnia, le manifestazioni studentesche e una polveriera pronta a esplodere

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Valigia Blu ESTERI

Min lettura Il 15 marzo scorso a Belgrado quando centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro il governo serbo e il presidente Aleksandar Vučić, non è stato il “dan D” ovvero il giorno della svolta dopo il quale nulla sarà più lo stesso in Serbia. Sicuramente è stata la più grande manifestazione pacifica nella storia del paese, organizzata dal movimento studentesco, a cui hanno partecipato oltre 300 mila persone che hanno riempito le piazze della capitale. (Valigia Blu)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ursula von der Leyen e Antonio Costa, rappresentanti di quell’Unione che si proclama custode dello stato di diritto, gli hanno offerto una cena “cordiale, concreta, aperta e responsabile”, mentre fuori dai palazzi la Serbia brucia sotto la rabbia di chi chiede democrazia. (LA NOTIZIA)

Sono all’incirca quattro mesi che ogni sabato gli studenti serbi scendono in piazza per protestare contro il regime di Aleksandar Vučić; la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i gravi incidenti avvenuti alla stazione di Novi Sad, che hanno portato alla morte di 16 studenti. (Automoto.it)

Mentre continuano le proteste contro le istituzioni della Serbia, l'Ue chiede al presidente Aleksandar Vučić di mostrare un maggiore impegno sui diritti civili e sulla lotta della corruzione Il governo della Serbia ha tempo fino al 31 marzo per rispondere alle domande poste dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per il presunto uso di un'arma sonica contro i manifestanti davanti al parlamento di Belgrado (Euronews Italiano)

Secondo i dimostranti, la protesta era stato disturbata da un suono sibilante emesso ad alta frequenza. Ivica Dacic, Ministro dell’Interno, ha negato che la polizia serba abbia utilizzato questo tipo di arma. (L'INDIPENDENTE)

Di Euronews Agenzie: AP PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Bruxelles – Travolto dalla rabbia dei cittadini in patria, l’autoritario presidente serbo Aleksandar Vučić trova sollievo a Bruxelles, dove i leader Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa hanno pensato che fosse il momento opportuno per ospitarlo per una cena che lo stesso Vučić ha definito “cordiale, concreta, aperta, responsabile e seria”. (EuNews)