Giani si congratula con Macchi: "Un argento che sa di oro"

"Un argento che sa di oro, non solo perché ottenuto nel modo in cui tutti abbiamo visto, tanto che non è fuori luogo affermare che il vero vincitore è stato Filippo, ma anche e soprattutto perché il nostro schermidore, pur giovanissimo, ha fatto vedere di essere un campione. Ha tenuto testa a colui che veniva accreditato come il favorito, arrivato a Parigi con il titolo olimpico vinto a Tokio, dimostrando che con un arbitraggio diverso avrebbe vinto la medaglia d’oro. (gonews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Da una stoccata dal sogno olimpico: Filippo Macchi è argento nel fioretto maschile. (Sky Sport)

Sui social, da ieri sera (30 luglio), girano solo le sue immagini. Padre della scherma jesina e tecnico della Nazionale protagonista di una serata molto difficile che ha visto Filippo Macchi soccombere in finale - a un passo dal traguardo - contro Ka Long Cheung (Hong Kong). (corriereadriatico.it)

Video suggerito A cura di Vito Lamorte (Fanpage.it)

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Lo è anche in quella che in teoria è l’arma più semplice da valutare, la spada nella quale è possibile colpire in tutto il corpo (e questa situazione fa sì che si tiri con una velocità inferiore, quasi fosse una partita a scacchi), figuratevi che cosa diventa nella sciabola e nel fioretto, dove i ritmi sono più alti e dove, soprattutto, si deve valutare la priorità nell’azione. (Corriere della Sera)

Sul podio più alto è salito l'atleta di Hong Kong Ka Long Cheung grazie all'ultima stoccata, assegnata solo al terzo controllo Var. E propio la decisione dell'arbitro Hao Chih Huang di Taiwan di utilizzare il Var per tre volte sul 14-14 ha mandato su tutte le furie lo staff azzurro. (Tiscali)

Poi si fa serio: «L'obiettivo era quello di stare in pedana il più possibile, di godermi ogni stoccata. Era la mia prima esperienza, il finale lascia sicuramente un po' di amaro in bocca. Sono contento di essere considerato il vincitore morale, ma avrei preferito esserlo sulla pedana». (Corriere TV)