Riconteggio conferma vittoria di partito al potere in Georgia

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ESTERI

Un parziale riconteggio dei voti espressi nelle contestate elezioni parlamentari dello scorso fine settimana in Georgia ha confermato la vittoria del partito al potere. La commissione elettorale, in una dichiarazione all'AFP, ha affermato che il riconteggio di circa il 12% dei seggi elettorali e del 14% delle schede elettorali non ha portato ad alcuna modifica significativa dei risultati ufficiali precedentemente annunciati. Tuttavia, l'opposizione ha denunciato un voto "rubato", sollevando dubbi sulla legittimità del processo elettorale.

La Procura generale ha annunciato di aver aperto un'inchiesta su possibili frodi elettorali, in risposta a una richiesta della Commissione elettorale centrale. Nel comunicato si legge che l'inchiesta riguarda la presunta falsificazione delle elezioni parlamentari, un'accusa che ha ulteriormente alimentato le tensioni politiche nel paese. La presidente della Repubblica, Salomé Zourabichvili, si è rifiutata di rispondere alla convocazione dei magistrati, sottolineando la sua posizione critica nei confronti del partito filo-russo Sogno Georgiano, vincitore delle elezioni.

Mikheil Saakashvili, ex presidente georgiano e figura di spicco del Movimento Nazionale Unito (Unm), ha rilasciato la sua prima intervista dopo il voto, nonostante sia rinchiuso in carcere dal 2021. Saakashvili, noto per il suo ruolo nella pacifica "Rivoluzione delle Rose" del 2003, ha dichiarato che solo il popolo georgiano, continuando a protestare e restando unito, potrà salvare il paese dall'influenza russa. Le sue parole, riportate da Repubblica, riflettono la profonda divisione politica che attraversa la Georgia, con una parte della popolazione che vede in lui un eroe e un'altra che lo considera una figura controversa.

In questo contesto di incertezza e tensione, il futuro politico della Georgia appare quanto mai incerto, con le istituzioni chiamate a garantire la trasparenza e la legittimità del processo elettorale.