La Sicilia e i nodi del tariffario sanitario: “Il sistema è a rischio”
Ridotti i corrispettivi per le prestazioni specialistiche, cosa si rischia PALERMO – Il nuovo nomenclatore tariffario, contenuto in un apposito decreto del ministero della Salute che identifica i corrispettivi a carico del servizio sanitario nazionale, sta provocando una vera propria bufera tra i privati convenzionati, che rischia di travolgere anche il pubblico, come sottolinea Elisa Interlandi, presidente nazionale di Anmed: “Gli importi stabiliti per le singole prestazioni specialistiche rischiano di fare fallire tutti”. (Livesicilia.it)
Ne parlano anche altri giornali
«Il nuovo tariffario impiega circa 550 milioni di euro in più rispetto alle risorse che sostenevano le precedenti tariffe». Quindi, «nel loro complesso le nuove tariffe risultano in generale più remunerative». (Sanità24)
È arrivato il dietrofront sulla sospensione alle nuove tariffe previste per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica, ovvero le cure e le prestazioni garantite ai cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale, dopo la richiesta di revoca che aveva impugnato il provvedimento del Tar del Lazio. (il Giornale)
07 GEN Riproduzione riservata (Quotidiano Sanità)
I nuovi Lea sono praticamente attivi dallo scorso 31 dicembre, ma le associazioni degli ambulatori e cliniche private accreditate denunciano una situazione di «caos» dovuta al poco tempo concesso per l’adeguamento dei sistemi informatici sanitari. (Gazzetta del Sud)
Sospeso, dal Tar, anzi no: è il tira e molla del decreto tariffe, con cui il ministero della Salute indica i rimborsi per medici e operatori sanitari che eseguono visite specialistiche, test diagnostici, o impiantano protesi. (corriereadriatico.it)
Chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Renato Schifani (Livesicilia.it)