I «fantasmi» di Elly (che però è inattaccabile) e quelle voci di scissione
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Oggi in piazza Schlein userà il bagno di folla, i «forza Elly» e gli incitamenti a «tener duro», per scacciare quei fantasmi che vede nel Pd e che «mi vogliono far fuori». Chissà se davvero la leader democratica si «è melonizzata e vede spettri dappertutto», come ha scritto sul Foglio Carmelo Caruso. Di certo i fantasmi ritengono sia lei ad «avere un piano per sbatterci fuori», grazie anche allo statuto del partito che le assegna la maggioranza assoluta negli organismi dirigenti. (Corriere della Sera)
Su altre testate
Più Europa, meno guerra e tutti giù per terra. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sulla proposta Von der Leyen di stanziare 800 miliardi in quattro anni per aumentare la difesa europea, Fratelli d’Italia e Forza Italia votarono a favore, la Lega votò contro come i 5 Stelle e Verdi sinistra e il Pd si spaccò a metà con 10 voti a favore e 11 astensioni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
In casa Pd il tanto atteso chiarimento promesso dalla segretaria Elly Schlein dopo il voto europeo sulla risoluzione di ReArm arriverà, ma per ora la leader sta ponderando con attenzione il modo migliore per affrontarlo. (Nicola Porro)

La segretaria del Pd di Tolfa e consigliera comunale di opposizione di Tolfa Sharon Carminelli interviene in merito a quanto accaduto nei giorni scorsi nell'ambito della politica nazionale. (Civonline)
Migliaia di persone che hanno invocato con solerzia i valori dell'Europa o più precisamente dell'Unione Europea, celebrando a piè sospinto il riarmo dell'Europa ossia il programma della vestale del neoliberismo Ursula von der Leyen, il programma rearm Europe. (Il Giornale d'Italia)
La premier si trova al centro di una duplice sfida: tenere insieme una maggioranza che vede la presenza di due vicepremier su posizioni opposte: Matteo Salvini, dichiaratamente anti-europeista e trumpiano, che considera Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen due guerrafondai e Volodimyr Zelensky un ostacolo alla pace, e Antonio Tajani, che, come il Ppe, di cui fa parte, guarda a Bruxelles come al motore primo della politica estera europea. (QUOTIDIANO NAZIONALE)