«La nuova Commissione Ue ora cambi la Politica agricola»

Sulla riforma della Politica agricola Ue serve una netta inversione di tendenza. Un vero e proprio cambio di passo rispetto a una congiuntura che, come la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha scritto nella lettera di incarico al neo commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, «è stata contrassegnata da troppe scelte iperambientaliste». Un deciso cambio di rotta rispetto a una stagione nella quale l’agricoltore è stato visto come parte del problema ambientale e non come un alleato sulla strada della soluzione. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Certo, ci sono state dentro i gruppi politici delle questioni nazionali che hanno influenzato il voto, ma abbiamo una Commissione europea solida che parte con voti importanti”. Roma, 28 nov. (Agenzia askanews)

Gli enormi problemi sul tavolo dell’Europa sono stati enunciati da von der Leyen con le conosciute diagnosi, prive tuttavia di terapia. Questa la torsione negoziale della presidente per consentire alla nuova Commissione una promozione in Parlamento europeo, seppure con sofferta e deludente maggioranza. (la Repubblica)

Una risicata maggioranza del Parlamento europeo acconsente al von der Leyen bis. Commissione Europea Ursula von der Leyen bis EPA/RONALD WITTEK (Città Nuova)

Ue, il Pd si interroga sul voto con la destra a von der Leyen: “Noi responsabili, ma ora vigileremo”

"Per noi è un momento storico", sono state le prime parole del copresidente dei Conservatori europei Nicola Procaccini. Di vitale importanza il ruolo di Ecr, di cui fa parte Fratelli d'Italia che ha visto così affidare la vicepresidenza all'esponente dei conservatori Raffaele Fitto. (Liberoquotidiano.it)

Nonostante von der Leyen abbia affermato, dopo lo scrutinio, che «oggi è un bel giorno per l'Europa», questo è il risultato peggiore, in termini numerici, che sia mai stato registrato. (Corriere della Sera)

ROMA – All’indomani della fiducia alla debolissima nuova Commissione europea, accolta con il minimo dei voti della storia, il Pd, diviso tra senso di responsabilità e voglia di opposizione a Strasburgo, riparte dalle parole della segretaria Elly Schlein: “Non sentiamo questa Commissione come nostra, è giusto che parta ma non faremo dare per scontati i nostri voti”. (la Repubblica)