La Lombardia non è più la locomotiva d'Italia
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La Lombardia, storicamente considerata il motore economico d'Italia, sta attraversando un periodo di rallentamento significativo. Secondo l'aggiornamento autunnale della Banca d'Italia, il PIL della regione è cresciuto solo dello 0,4% nel primo semestre del 2024, un dato che, sebbene in linea con la media nazionale, risulta nettamente inferiore rispetto ad altre regioni come la Sicilia, che ha registrato un incremento dell'1%.
Questo rallentamento è attribuibile a diversi fattori, tra cui una diminuzione della produzione industriale e un calo delle esportazioni. La situazione è ulteriormente aggravata dalle difficoltà che molte imprese stanno affrontando, sebbene la maggior parte di esse sia riuscita a evitare il peggio. Giorgio Gobbi, direttore della sede milanese di Bankitalia, ha sottolineato come la Lombardia non possa più essere considerata la locomotiva d'Italia, un titolo che ha mantenuto per decenni grazie alla sua capacità di trainare l'economia nazionale.
Nonostante la crisi, alcuni settori continuano a mostrare segnali di vitalità. Ad esempio, Montenapoleone, uno dei simboli della "Milano da bere", è diventata la via commerciale con gli affitti più cari al mondo, superando per la prima volta le principali arterie dello shopping globale. Tuttavia, questi successi isolati non sono sufficienti a compensare il generale rallentamento economico della regione.
La situazione lombarda riflette un trend più ampio che sta interessando anche altre economie avanzate. La Germania, spesso paragonata alla Lombardia per la sua forza industriale, sta anch'essa affrontando un periodo di difficoltà, con un calo significativo nella produzione automobilistica che ha scosso l'intera Europa.