Strage di Paderno, sui social le foto da famiglia unita: il lavoro, la scuola e le vacanze insieme. Amici sconvolti: “Erano perfetti”
Paderno Dugnano (Milano), 2 settembre 2024 – “Avete presente la famiglia del Mulino Bianco? Ecco”. Li ricordano così gli amici più stretti. Fabio, Daniela e i loro due figli. Tutti impegnati nella città, per lavoro e passione. Tutti sportivi e sempre col sorriso. “Quando abbiamo letto le prime ricostruzioni, per noi era impossibile: Fabio era troppo innamorato di sua moglie”. Una famiglia unita, tra scuola, oratorio e una società di pallavolo di un Comune vicino, la Pcg Bresso Volley. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altre testate
Così il 17enne ha spiegato perché ha ucciso i genitori e il fratellino di 12 anni nella loro casa di Paderno Dugnano. Oppresso. (Fanpage.it)
Il diciassettenne arrestato dai Carabinieri per la strage in famiglia avvenuta a Paderno Dugnano (Milano) si sarebbe sentito "un corpo estraneo" e "oppresso", secondo le dichiarazioni che lui stesso avrebbe rilasciato durante i primi interrogatori. (Il Piccolo)
È stato arrestato 17 enne reo confesso del delitto dei suoi genitori e del fratellino di 12 anni, feriti a morte con un coltello da cucina ieri a Paderno Dugnano (Milano), in casa loro. (Gazzetta di Parma)
Ma sono bastate poche ore di interrogatorio al 17enne per crollare e raccontare la verità, quella che gli investigatori sospettavano fin dall'inizio. Ha tentato di fornire una ricostruzione fantasiosa nelle prime ore dopo il delitto, di scaricarsi la responsabilità sostenendo che aveva ucciso il padre perché lui aveva ucciso la madre e il fratello. (il Giornale)
In mattinata arriva la chiamata al 112 ma ai carabinieri il ragazzo fornisce una prima versione che però mostra, sin da subito, imprecisioni e contraddizioni. Introduzione (Sky Tg24 )
La strage e la confessione: «Ero un corpo estraneo nella mia famiglia». «Ho preso un coltello da carne, ho colpito mio fratello ma senza una ragione precisa». «Non avevo un dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse» (Open)