Petrolio ancora in calo: si teme diffusione globale del coronavirus

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Money.it ECONOMIA

Stessa sorte è toccata al prezzo del petrolio Brent, che ha messo a segno rossi a doppia cifra percentuale.

Negli Stati Uniti, invece, Trump ha tentato di rassicurare gli americani sulla presenza di un rischio non elevato.

Il prezzo del petrolio ha comunque reagito negativamente e ha lasciato sul campo più del singolo punto percentuale.

Il prezzo del petrolio è tornato a perdere ampio terreno per il quinto giorno consecutivo e si è riportato sui minimi di gennaio 2019.

Poi è toccato anche agli Stati Uniti, che hanno iniziato a temere la diffusione dell’epidemia nonostante i casi accertati siano risultati poco più di 50. (Money.it)

Su altri giornali

È comunque probabile che i consumi energetici della Cina, benché crollati a causa del virus, si riprenderanno in fretta una volta passata l’emergenza. La Libia, lacerata dalla guerra civile, è da anni esonerata dal partecipare ai tagli dell’Opec Plus. (Il Sole 24 ORE)

Poco dopo la diffusione dei dati, per acquistare un barile di WTI servono 50,05 dollari, +0,3% rispetto al dato precedente. Il dato precedente aveva fatto segnare un rialzo di 415 mila barili e gli analisti avevano stimato +2,6 milioni di barili. (Money.it)

Quest’ultimo, tra l’altro, sta attualmente limitando i timidi guadagni messi a segno nelle prime ore del mattino. Il prezzo del petrolio è tornato a scambiare in lieve rialzo dopo i terribili rossi registrati nella giornata di ieri, lunedì 24 febbraio. (Money.it)

A livello operativo, in “Eventi&Commenti – Mercati infettati dal virus, prospettive”, Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim, ha snocciolato alcune stime sul tema petrolifero. In particolare, il Wti (riferimento Usa) lascia sul terreno il 4,5% a 50,99 dollari al barile, mentre il Brent (riferimento europeo) lascia sul terreno il 4,8% a 55,16 dollari. (Finanzaonline.com)

Le riserve strategiche di petrolio restano ferme a 635 MBG. Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 2,1 milioni a 138,5 MBG, contro le attese che indicavano una discesa di 1,7 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato una variazione negativa di 2,7 milioni a quota 256,4 MBG (il consensus stimava una contrazione di 2,2 milioni). (Il Messaggero)

E ormai gli analisti tecnici non vedono più grandi ostacoli nella corsa verso la soglia psicologica dei 1.700 dollari. E la fuga dal rischio sta lanciando l’oro verso 1.700 dollari l’oncia. (Il Sole 24 ORE)