Strage nel deposito Eni di Calenzano, ci sono 9 indagati: "L'esplosione era prevedibile"

Nove avvisi di garanzia sono stati recapitati dalla procura di Prato per il disastro al deposito Eni di Calenzano (Firenze), che il 9 dicembre 2024 causò la morte di cinque operai. Sette dirigenti di Eni e due della società appaltatrice Sergen sono indagati a vario titolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali. Lo ha reso noto il procuratore di Prati Luca Tescaroli, che ha definito le quattro esplosioni un "evento prevedibile e evitabile". (Today.it)

Ne parlano anche altri giornali

Quando gli investigatori sono entrati negli uffici Eni per l’ultima perquisizione a inizio febbraio hanno trovato una cartella datata 31 gennaio. Conteneva documenti prodotti successivamente al disastro al deposito di Calenzano, dove morirono cinque persone. (La Repubblica Firenze.it)

La procura di Prato ha inviato avvisi di garanzia alla società Eni spa e a nove persone – si tratta di sette dirigenti e due della società appaltatrice Sergen srl – per i reati, contestati a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali per l’esplosione avvenuta il 9 dicembre 2024 al deposito di idrocarburi Eni di Calenzano, in provincia di Firenze (Open)

PRATO – Sette fra dirigenti e responsabili di Eni, oltre a due persone riconducibili a Sergen, l’impresa esecutrice dei lavori di manutenzione, sono indagati per il disastro del deposito carburanti di Calenzano (Firenze) del 9 dicembre dell’anno scorso. (Dire)

Il futuro del deposito. Giani adesso accelera: "Deve essere rimosso"

«Abbiamo rilevato che negli ultimi tempi la Sardegna è rimasta fuori dalle interlocuzioni nazionali sul tema, ma ora, pur nella consapevolezza della sussistenza di criticità importanti, abbiamo ritenuto di dover riattivare i rapporti con Eni perché il compendio del Nord Sardegna rappresenta una realtà di rilievo primario per la Regione e abbiamo pertanto necessità di comprendere quali siano le reali prospettive di Eni nel territorio», ha spiegato l’assessore Cani. (SARdies.it)

È quanto ha evidenziato il procuratore Luca Tescaroli durante la conferenza stampa sugli esiti dell'indagine per il disastro avvenuto lo scorso 9 dicembre. I rilievi il giorno dopo l'esplosione al deposito Eno di Calenzano, 10 dicembre 2024ANSA Nelle ipotesi di accusa a carico di Eni, il procuratore capo di Prato rileva che “gli interventi di manutenzione, quel giorno, non potevano e non dovevano essere portati avanti in presenza del normale carico delle autocisterne”. (LA NAZIONE)

Dopo i nove avvisi di garanzia per l’esplosione e le morti all’impianto Eni di via Erbosa del 9 dicembre scorso, il presidente della Regione Eugenio Giani è lapidario e decisamente esplicito: "Sono molto preoccupato – dice – e credo che dopo le notizie che emergono dalla prima fase delle indagini occorra veramente una riflessione e un chiarimento da parte di Eni. (LA NAZIONE)