Meloni da Pechino: “Israele eviti l’escalation. Basta aiuti della Cina alla Russia”

Piove e non si respira per l'umidità a Pechino, Giorgia Meloni è costretta a cambiare i piani: niente passeggiata alla Città proibita. La premier esce dal suo albergo sulla strada che conduce a Tienanmen, e si accomoda con la figlia Ginevra sulla Hongqi, letteralmente "bandiera rossa", storico simbolo del lusso comunista. La missione nella capitale cinese è finita ieri con l'incontro nella residenza di Xi Jinping, a suggello dell'operazione ricucitura dopo l'addio dell'Italia alla Via della Seta. (La Stampa)

Su altre testate

Una missione per riparare uno strappo, inaugurare un nuovo corso delle relazioni bilaterali ma soprattutto scrivere le nuove regole di questa nuova fase: sono questi gli obiettivi della missione di Giorgia Meloni in Cina, nonché le direttrici dell’incontro di oggi con il presidente Xi Jinping (il Giornale)

L'incontro ha avuto come obiettivo il rafforzamento delle relazioni bilaterali, specialmente dopo la decisione dell'Italia di non rinnovare l'adesione alla "Nuova Via della Seta". (L'HuffPost)

Il viaggio di Meloni in Cina ha avuto l'effetto di guarire l'amnesia selettiva che spesso coglie i leader dell'opposizione, ma di mostrarne un certo analfabetismo funzionale o, più probabilmente, la solita malafede. (Secolo d'Italia)

Cina, smentiti i catastrofisti: e adesso una task force

Il confronto con Xi Jinping, il piano d’azione triennale, la Rai, i rapporti con la Commissione europea e…«gli spaghetti in brodo». (ilmessaggero.it)

Un regime contro “le più elementari regole del mercato”, un Paese “che fa concorrenza sleale a tutto il pianeta”, le cui mire sono “espansionistiche e predatorie”. (Il Fatto Quotidiano)

Parole di circostanza, vuote e buoniste dichiarazioni di intenti, implorazioni di non marginalità. Questo era quanto molti profeti e commentatori della geopolitica si aspettavano dall’incontro di Giorgia Meloni e Xi Jinping (ilmattino.it)