Attacco a casa Netanyahu. Hezbollah: siamo stati noi. Il piano Usa per il Libano

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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

– "Operazione Cesarea": questo il nome in codice dell’attacco sferrato sabato dagli Hezbollah contro Benjamin Netanyahu. Hanno utilizzato un drone che dopo un volo di 80 chilometri ha colpito (senza frantumarla) la finestra blindata della stanza da letto nella villa del premier, in quel momento deserta. "È stata un’operazione nostra, ce ne assumiamo piena responsabilità" ha dichiarato un portavoce degli Hezbollah, Mohammad Nabulsi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

&Eg… (L'HuffPost)

I terroristi libanesi hanno lanciato razzi conto diverse installazioni militari nelle zone centrali e settentrionali dello Stato ebraico, mentre le Idf hanno annunciato di aver distrutto uno dei bunker sotterranei contenenti l'oro e il denaro del Partito di Dio. (il Giornale)

Un movimento senza più capi, e con le milizie decimate dalla potenza di fuoco dei raid israeliani, continua a ostentare forza e capacità di resistenza. (Gazzetta del Sud)

Era stato Muhammad Afif, responsabile delle nucleo militare sciita libanese, lo stesso che oggi si rifà sentire contro Bibi, ad aver rivendicato l'attacco alla dimora del Presidente (Secolo d'Italia)

Fortunatamente, quella notte lui dormiva altrove. “Assassini!”, grida la vittima, “volevano uccidermi”. (Avanti Online)

L'aviazione israeliana ha preso di mira gli uffici della Al-Qard al-Hassan, soggetta alle sanzioni americane, a Tiro e Nabatiyeh, nel sud del Libano, provocando, secondo l'agenzia di stampa libanese Ani, "danni immensi" (AGI - Agenzia Italia)