Stretta sulla cannabis light, passa l’emendamento del governo
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Per Riccardo Magi, il segretario di Più Europa, «il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro Paese. In preda alla furia ideologica, cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga…», ha scritto sui suoi social. «Dal contingentamento dei tempi si passa a silenziare le opposizioni, così nottetempo la maggioranza si approva le sue norme repressive e liberticide con il favore delle tenebre e senza il “fastidio” delle opposizioni che li inchiodano alla loro pochezza», hanno commentato Valentina D'Orso e Alfonso Colucci, capigruppo M5s in commissione. (Vanity Fair Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Alleanza Verdi e Sinistra in piazza con i propri parlamentari davanti a Montecitorio per protestare contro l’emendamento al Ddl Sicurezza approvato nella notte in commissione che vieta il commercio di prodotti derivati dalla cannabis priva di thc. (LAPRESSE)
Ma la cannabis light non ha effetti psicotropi e se la norma vuol essere «proibizionista» davvero sbaglia bersaglio. Per esempio, negli Usa la marijuana a scopo ricreativo è ormai legale in 24 stati su 50, l’uso a fini terapeutici in 38. (Corriere della Sera)
La Camera dei Deputati ha approvato nelle commissione parlamentari competenti un emendamento del Governo al ddl 'Sicurezza', il quale punta ad una stretta sull'uso della cannabis light per scopi 'florovivaistici' e vendita di infiorescenze della pianta sotto tutte le sue forme. (Il Giornale d'Italia)
Le Commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno approvato l'emendamento del governo che parifica la cannabis light alle droghe leggere: si sancisce così il divieto all’importazione, alla cessione e alla vendita di infiorescenze, resine e oli della canapa, anche quella a basso contenuto di Thc. (Il Sole 24 ORE)
Sono mesi complicati per le aziende e i lavoratori che lavorano nella filiera della cosiddetta cannabis light. Un mercato che negli ultimi anni è letteralmente esploso, ma che presto potrebbe chiudere i battenti per legge. (Today.it)
E’ stato, così, bloccato un settore in forte crescita, trainato soprattutto dai giovani agricoltori». E’ questo il primo commento a caldo del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dopo il voto notturno, con il quale il governo colpisce la parte più pregiata del comparto agroindustriale della canapa da estrazione, basato sulla produzione di derivati da cannabidiolo (Cbd), utilizzati per impieghi che sono ampiamente riconosciuti dalla normativa europea: dalla cosmesi all’erboristeria, dagli integratori alimentari al florovivaismo. (Corriere della Sera)