Francia, Barnier annuncia patrimoniale: debito colossale, serve contributo da parte dei più ricchi

''Bisognerà dire la verità e la dirò'': lo aveva anticipato lo scorso 5 settembre il neo-premier della Francia, Michel Barnier, in occasione del passaggio di consegne a Palazzo Matignon con il premier uscente Gabriel Attal, garantendo di voler ''rispondere alle sfide, alle rabbie e alle sofferenze'' dei francesi.L'ex caponegoziatore dell'Ue per la Brexit aveva anche promesso ''cambiamenti e discontinuità'' rispetto al passato. (LA STAMPA Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

Di fronte al debito "colossale" evocato in Parlamento dal premier Michel Barnier, il governo si appresta a varare una manovra da 60 miliardi di euro, suddivisa in 40 miliardi di tagli alla spesa e poco meno di 20 miliardi di nuove entrate fiscali, tra cui una tassa patrimoniale sui più ricchi e sugli extra-profitti della grandi aziende. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per navigare in acque così tempestose aveva scelto come “timoniere” l’ex commissario europeo Michel Barnier, che aveva guidato la delegazione di Bruxelles nelle trattative con Londra sulla Brexit. (Contropiano)

Questo ciclo di finanziamenti mette in evidenza due obiettivi principali: promuovere la specializzazione intelligente nei settori marittimi e far progredire l’agricoltura oceanica rigenerativa e l’innovazione nel settore delle alghe. (PesceInRete)

Come Pollicino, in tv aveva infatti già accennato a nuovi balzelli per far cassa. La spinosa questione dell'aumento della tasse domina il discorso di «politica generale» del neo premier francese, Michel Barnier (il Giornale)

Dietro una facciata conciliante con tutte le tendenze presenti in aula, Barnier ha concluso il discorso di un’ora e mezza con un’incursione nel “dominio riservato” del presidente della Repubblica, per tradizione se non per statuto, cioè la politica estera e di difesa: dobbiamo «tener conto del mondo che ci circonda», ha detto Barnier, che ha confermato il sostegno all’Ucraina e difeso una «soluzione a due stati» per Israele e Palestina, dopo aver ricordato il massacro del 7 ottobre, gli ostaggi israeliani di Hamas, i morti di Gaza, i 20mila francesi residenti in Libano e le vittime del passato nelle violenze libanesi. (il manifesto)

Non poco, ma il necessario per far rientrare il deficit al 5% del pil che corrisponde, in base alle attuali previsioni del pil nominale, a circa 150 miliardi di fabbisogno da raccogliere sui mercati finanziari. (Il Sole 24 ORE)