Il caso Almasri: le accuse al governo e i nodi da sciogliere

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INTERNO

Il "caso Almasri" ha scatenato un acceso scontro istituzionale tra il governo italiano e la magistratura, dopo che la procura di Roma ha notificato un avviso di avvenuta iscrizione nel registro degli indagati alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. La vicenda, che ha sollevato numerosi interrogativi e polemiche, riguarda il rimpatrio del cittadino Almasri, un episodio che ha messo in discussione la gestione dei rapporti con la Libia e la sicurezza nazionale.

Secondo quanto emerso, Almasri, una volta tornato in Libia, avrebbe potuto sfruttare la situazione per ricattare il governo italiano, sostenendo che quest'ultimo temesse le sue rivelazioni. Tale scenario, se confermato, potrebbe avere gravi ripercussioni sulla politica migratoria italiana, già messa a dura prova dall'arrivo di 220mila migranti negli ultimi due anni. La questione, inoltre, ha sollevato dubbi sulla possibile vulnerabilità della presidente Meloni nei confronti delle pressioni libiche, alimentando ulteriori tensioni politiche.

Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, noto per il fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, ha inviato l'avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato. La premier Meloni, in un video diffuso lunedì, ha annunciato di essere indagata insieme ai ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano, spiegando che l'inchiesta riguarda il controverso rimpatrio di Almasri. La notizia ha suscitato reazioni contrastanti, con esponenti politici come Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato di Forza Italia, che hanno criticato duramente l'operato della magistratura, accusandola di non avere a cuore la sicurezza dell'Italia.

In questo contesto, il dibattito si è acceso ulteriormente, con esponenti del Movimento 5 Stelle, come Silvestri, che hanno accusato il governo di essere stato debole nei confronti della Libia, chiedendo alla presidente Meloni di chiarire se sia ricattabile.