Web tax, per colpire le multinazionali Usa il governo tassa le aziende italiane

Tassarle tutte per colpirne poche (e straniere). Sembra essere questa la logica dietro l'estensione della web tax anche alle piccole e medie imprese italiane messa nero su bianco nella manovra. Introdotta nel 2018, l'imposta sui servizi digitali era nata con l'obiettivo di combattere l'elusione fiscale delle multinazionali Usa (Google, Amazon, Meta) ma con le modifiche previste dall'articolo 4 della legge di bilancio dovrà essere pagata da tutte le aziende, anche italiane, che ospitano "pubblicità mirata" su un'interfaccia digitale, giornali compresi. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri media

interesse per l’incontro sulla pubblicità “Aspettando Carosello” che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede Confesercenti di Modena e che ha visto la presenza sia di alcuni autori, da Clod a Loretta Magnani che di parenti di illustri autori dell’epoca. (Confesercenti Nazionale)

Questa imposta, inizialmente concepita per colpire le grandi multinazionali digitali con fatturato superiore a 750 milioni di euro, verrebbe così applicata solo alle imprese tecnologiche e ai giganti del digitale, escludendo i media tradizionali e le testate giornalistiche online che operano sul mercato italiano. (il Giornale)

Modifiche in vista anche per le cripto-attività: il disegno di legge di Bilancio innalza l’aliquota sulle plusvalenze dal 26 al 42 per cento. In particolare, prevede che sono soggetti passivi della web tax tutti i soggetti esercenti attività di impresa che realizzano ricavi derivanti dai servizi digitali nel territorio dello Stato: vengono quindi rimosse le soglie di reddito attualmente previste. (Ipsoa)

Arriva la nuova tassa sul web: cos'è e chi dovrà pagarla, italiani increduli

A proporlo Forza Italia, in un emendamento alla manovra di Bilancio, intervenendo sulla norma che nelle scorse settimane aveva povocato preoccupazione e disappunto tra gli editori. (Key4biz.it)

In audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto ad alcuni emendamenti sui nodi più discussi della Manovra, ma tira dritto sulla tassa pensata per mettere un freno all'elusione fiscale delle Big tech, che nella nuova legge di Bilancio sarebbe estesa anche le imprese italiane, pronte, dal canto loro, a rispondere con lo sciopero fiscale. (QuiFinanza)

In un cambiamento generalizzato, trasformazioni e novità importanti con una forte spinta complessiva alla tecnologia, all’uso di prodotti digitalizzati e più in generale verso un sistema che tende ad essere sempre più “online”, è chiaro che ci sono pro e contro. (MisterGadget.Tech)