Arrivano gli infermieri indiani: un aiuto per aprire le Case di comunità in Italia.

L’Italia affronta una grave carenza di infermieri, con una mancanza stimata di 65.000 professionisti. Per risolvere questo problema, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato l’imminente firma di un protocollo con l’India per portare infermieri indiani in Italia. Questi professionisti saranno fondamentali per il lancio della Sanità territoriale e l’apertura di circa 1.400 Case di comunità entro il 2026, finanziate dal Pnrr. (AssoCareNews.it)

Su altre fonti

I posti scoperti nel territorio sono 53 e, sul piano nazionale, non ci sono abbastanza dottori per un ricambio generazionale. Una situazione drammatica per cui l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi ha proposto tre soluzioni: «Dare maggiori incentivi ai futuri medici, essere flessibili con quelli che già ricopron… (La Stampa)

L'idea di aderire a questo progetto, promosso anche dal governo e dal ministro della Salute Schillaci, è stata resa nota dall'assessore alla sanità, Federico Riboldi, che ha già chiesto alle Asl di fornire in tempi brevi l'elenco del fabbisogno così da poterlo trasmettere all'ambasciata italiana a Nuova Delhi. (Nurse24)

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in più occasioni aveva spiegato che in attesa di favorire la formazione e l'assunzione di nuove generazioni di operatori, il sistema sanitario pubblico ne avrebbe presi migliaia dall'estero. (ilmessaggero.it)

“Reclutare sanitari all’estero non risolve”: medici e infermieri contro la Regione

Quello degli infermieri fatti arrivare … (La Repubblica)

Ancona Nella legge di Bilancio ci saranno le risorse per un piano triennale di assunzioni di medici e infermieri per la sanità pubblica, oltre che per l’approvazione del nuovo Piano pandemico nazionale. (Gazzetta di Reggio)

«In Italia mancano 60 mila infermieri - ha rilanciato il ministro Orazio Schillaci durante il G7 dei Ministri della Salute ad Ancona -. Li recluteremo all’estero, in particolare dall’India, ma dovranno imparare l’italiano e ricevere una formazione lin… (La Stampa)