L’Ucraina incassa il sostegno di Usa e Regno Unito

Roberta Barbi – Città del Vaticano Il presidente americano Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer hanno ribadito il loro appoggio all’Ucraina nella guerra contro la Russia di Putin. La Casa Bianca in particolare ha espresso “profonda preoccupazione” sulla fornitura di armi a Mosca da parte di Iran e Corea del Nord, mentre Londra sarebbe d’accordo sull’utilizzo delle proprie armi anche in territorio russo. (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altri media

Gli Usa sono pronti ad una svolta nella guerra in Ucraina? Joe Biden sembra vicino a spianare la strada a Kiev per l'uso di armi occidentali a lungo raggio che vadano a colpire in profondità nel territorio russo, a patto che non si tratti di equipaggiamento militare fornito dagli Stati Uniti, secondo quanto rivelato da funzionari europei al New York Times. (il Giornale)

Joe Biden deve prendere le decisioni finali della sua presidenza sulla guerra in Ucraina. Non è facile. (la Repubblica)

Ma non il presidente americano. Queste le parole, minacciose, pronunciate ieri da Vladimir Putin. (Corriere del Ticino)

Biden non dà il via libera ai missili contro Mosca, ma avverte: "Putin non prevarrà in questa guerra"

Il primo a parlare in modo semi ufficiale del via libera Usa all’impiego da parte ucraina di missili a lungo raggio da sparare in profondità nel territorio russo è stato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il quale ha fatto capire ai media che verrebbe accolta la richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di attaccare la Russia in modo decisivo in un momento in cui le forze ucraine, nonostante le forniture occidentali, stanno cedendo terreno nel Donbass. (Notizie Geopolitiche)

Se all’Ucraina verranno rimosse le restrizioni territoriali, e potrà impiegare gli agognati Storm Shadow inglesi per colpire sul suolo russo, «cambierebbe la natura stessa del conflitto», aveva affermato Putin, e i paesi Nato «si ritroverebbero in guerra con la Russia». (il manifesto)

Di Euronews Agenzie: AP PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)