I paesi Ue stoppano l’accordo che avrebbe concesso più diritti e tutele ai rider e altri lavori connessi alle piattaforme web

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

I paesi Ue hanno bloccato l’accordo politico, raggiunto in via provvisoria il 13 dicembre scorso, sulle nuove norme a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Tra gli ambasciatori dei 27 paesi membri, riuniti questa mattina a Bruxelles, non è stata trovata la maggioranza necessaria e il dossier non è stato sottoposto al voto. A quanto si apprende, Parigi guida un fronte nutrito di capitali che hanno espresso riserve sull’intesa. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Se vengono soddisfatti almeno due requisiti su cinque, i lavoratori delle piattaforme digitali (Uber, Deliveroo e simili) devono essere considerati dipendenti (non autonomi) e quindi ricevere tutti i diritti associati. (Punto Informatico)

I lavoratori della gig economy, rider delle consegne inclusi, in Europa presto avranno nuovi vantaggi e protezioni, facilitando loro l’ottenimento dello status di impiegato: attualmente sono attive nell’Unione Europea UE oltre 500 piattaforme di lavoro digitale che impiegano circa 28 milioni di lavoratori. (macitynet.it)

I governi conservatori e liberali guidati dal presidente francese Emmanuel Macron, con il governo italiano al traino, impediranno l’approvazione della Direttiva sulle piattaforme digitali promossa dalla Presidenza spagnola dell’Unione Europea. (Il Manifesto)

Gig Economy: accordo UE raggiunto, nuove regole per stabilire quando il lavoro svolto tramite piattaforma digitale è autonomo o subordinato. (PMI.it)

I Paesi Ue hanno bloccato l'accordo politico, raggiunto in via provvisoria il 13 dicembre, sulle nuove norme a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Tra gli ambasciatori dei Ventisette, riuniti questa mattina a Bruxelles, non è stata trovata la maggioranza necessaria e il dossier non è stato sottoposto al voto. (Tiscali Notizie)

"Ora abbiamo un sistema appropriato, che non esiste in nessun'altra parte del mondo", ha dichiarato mercoledì in conferenza stampa Elisabetta Gualmini, l'eurodeputata italiana che ha guidato i negoziati per il Parlamento europeo (Pe) e secondo cui le nuove norme rappresentano un miglioramento reale dei diritti per milioni di lavoratori. (WIRED Italia)