Trump e la frase choc sugli spari ai media, tycoon ritratta dopo il caos: cosa voleva dire con le sue parole
In un clima già teso in vista dei risultati delle elezioni, Donald Trump ha suscitato un’ondata di indignazione durante un comizio, rilasciando commenti controversi riguardanti i media e la sua sicurezza personale. Le parole, interpretate da molti come una minaccia diretta ai giornalisti, hanno scatenato polemiche, tanto forti che persino l’ex presidente irriverente ha fatto marcia indietro. Un passo indietro: le parole del portavoce Cosa aveva detto Donald Trump Tensione al voto Un passo indietro: le parole del portavoce Il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha cercato di chiarire le affermazioni del tycoon, affermando che i commenti secondo cui un potenziale assassino avrebbe dovuto “sparare attraverso” la stampa per raggiungerlo non era una minaccia ai media. (Virgilio Notizie)
Ne parlano anche altri media
Philadelphia, 6 nov. Donald Trump torna a parlare senza alcuna prova di "massicci brogli elettorali" in Pennsylvania, lo Stato che più di ogni altro dei sette in bilico potrebbe decidere l'esito della corsa alla Casa Bianca. (il Dolomiti)
Secca la replica della polizia: “Non siamo a conoscenza di alcun problema con il voto che richieda l’intervento delle forze dell’ordine”. Ed è stata una notte calda con Trump che ha ribadito le accuse, senza motivarle, che in Pennsylvania, a Philadelphia, in particolare, sarebbero in atto frodi elettorali: “Sento voci di mega frodi elettorali in corso a Philadelphia”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il tycoon sul suo account Truth Social. La polizia smentisce (LAPRESSE)
WEST PALM BEACH. «Non dormo nemmeno tre ore a notte», dice Donald Trump dalla Dorton Arena di Raleigh dove ieri ha aperto il tour de force finale: tre Stati e quattro comizi in dodici ore fra North Carolina, Pennsylvania e Michigan. (La Stampa)
Ha detto di essere diventato politicamente attivo come oppositore della guerra in Iraq e si è descritto come «armato e gay». Oliver ha vinto di poco la nomination del partito alla convention di maggio. (Corriere del Ticino)
Giuliani avrebbe dovuto riconsegnare l'auto e altri oggetti di valore entro il 29 ottobre, in modo che potesse iniziare a pagare la richiesta di risarcimento per diffamazione da 148 milioni di dollari presentata da due donne della Georgia, Ruby Freeman e Shaye Moss. (Sky Tg24 )