Sei migranti morti per fame e sete, tra cui due bambini e un adolescente
Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, sono morti su un barcone presumibilmente di fame e di sete. Lo afferma l’Unhcr sottolineando che l’Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo, molti dei quali presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni. E’ inaccettabile – aggiunge Cardoletti – Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie. (il Fatto Nisseno)
Se ne è parlato anche su altri media
Le mie più sentite condoglianze e dell’intera città di Pozzallo alla moglie, al figlio e a tutti i suoi famigliari. Luigi Giunta ha dimostrato tutta la sua generosità e l’amore per il prossimo. (Quotidiano di Ragusa)
La richiesta di aiuto è stato rilanciata già 24 ore fa da Alarm phone, che ha inviato a tutte le autorità marittime competenti e pubblicato sui social la rotta seguita dal barcone alla deriva. (La Repubblica)
Altri morti di fame e sete nel tentativo di raggiungere la Sicilia. Altri innocenti abbandonati in mezzo al Mediterraneo su imbarcazioni che a stento rimangono a galla. Dopo Loujin, la siriana di sei anni morta di stenti il 6 settembre sull'imbarcazione dove era con la madre, il padre e la sorellina di un anno e mezzo, altri sei migranti, due bimbi di uno e due anni, un dodicenne e tre donne secondo il racconto dei loro compagni di viaggio, non ce l'hanno fatta a resistere alle condizioni estreme e inumane della traversata. (Tp24)
Fondo perduto fino al 70%: sostegno eccellenze gastronomia e agroalimentare (Tp24)
(Foto ANSA/SIR) Un dispositivo di ricerca e soccorso in mare; evitare ritardi eccessivi nell’assegnare i porti; ristrutturare l’hot spot di Lampedusa per adeguarlo ai numeri e prevedere un sistema di trasferimento veloce verso altri porti; incentivare vie legali e sicure come quelle dei corridoi umanitari. (Servizio Informazione Religiosa)
E' stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il presunto scafista, di nazionalità turca, che avrebbe condotto la piccola imbarcazione con a bordo 34 persone (28 i superstiti) partita dalla Turchia e diretta in Italia. (La Stampa)