Film su Liliana Segre, cinema di Milano si rifiuta di proiettarlo. Valditara accoglie invito di Gelmini: "Da portare nelle scuole"
“Non concediamo la sala per questioni di sicurezza, visti i fatti di Amsterdam ma anche quello che succede in Italia”, così il gestore di un cinema di Milano, che, si è rifiutato di ospitare la proiezione del docufilm “Liliana” che ha per protagonista la senatrice Segre. Lo riporta Il Corriere della Sera. Le reazioni Il “no” del cinema suscita le reazioni della politica. “Un pessimo segnale di un clima di paura che si sta diffondendo”, secondo Pierfrancesco Majorino e Pietro Bussolati, capogruppo e consigliere pd al Pirellone. (Tecnica della Scuola)
La notizia riportata su altre testate
Così Felice De Santis, titolare del cinema multisala Orfeo di viale Coni Zugna a Milano spiega la sua decisione di negare la sala al regista Ruggero Gabbai, che ha firmato il docufilm sulla storia della senatrice a v… “Non sono antisemita, ho rifiutato di proiettare quel film su Liliana Segre solo perché ho paura delle contestazioni. (La Repubblica)
Cinema di Milano si rifiuta di proiettare il film su Liliana Segre, il gestore: “Ho paura” Felice De Santis ha motivato la decisione esprimendo timori per la sicurezza, temendo possibili contestazioni da parte di gruppi pro-Palestina (Dire)
Milano – “Avevamo prenotato il cinema per il 26 novembre. Dobbiamo sconfiggere questa paura, non possiamo far vincere l’odio”. (IL GIORNO)
Siamo in contatto e credo si debba dire grazie a Giulio Gallera (consigliere di Forza Italia che ha proposto di farlo vedere all'Auditorium Gaber di Regione Lombardia, ndr) che ha avuto questa iniziativa": così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a margine di un evento a Palazzo Pirelli, sulla decisione del cinema Orfeo di Milano di non proiettare il docufilm. (Il Messaggero Veneto)
Diventare una testimone della Shoah non è stata una scelta facile per Liliana Segre. Il documentario Liliana di Ruggero Gabbai, presentato al Festival del cinema di Roma, in sala al Teatro Dal Verme di Milano il 12 novembre e destinato a un passaggio televisivo sulla Rai, si concentra per la prima volta in particolare su questo aspetto: come ha influito sulla vita dei tre figli (e successivamente dei tre nipoti) la consapevolezza che la madre aveva subito un orrore così indicibile, quanto di quel trauma si è inciso anche sulla loro pelle, come quel numero tatuato sul braccio che per molti anni della loro infanzia era qualcosa di misterioso di cui sapevano solo che «l’avevano fatto alla mamma degli uomini cattivi». (Famiglia Cristiana)
"È fondamentale -dice - sensibilizzare le giovani generazioni sui rischi del ritorno dell'antisemitismo e sull'importanza di combattere qualsiasi forma di odio e discriminazione". Il ministero dell'istruzione accoglie così la proposta della senatrice di Noi Moderati Maria Stella Gelmini che aveva definito "inaccettabile" la decisione del cinema milanese. (TGR Lombardia)