Protesta delle tute blu Usa, lo sciopero delle prime volte

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Il Manifesto ECONOMIA

La temperatura dell’estate calda americana è ulteriormente salita di un grado. Dopo i lavoratori della Ups, gli hotel workers di Los Angeles, gli sceneggiatori e gli attori di Hollywood, tocca ora alle vecchie tute blu. A mezzogiorno del 14 settembre scadeva il contratto firmato quattro anni fa al termine di uno sciopero di 40 giorni contro la General Motors. Il giorno dopo, i lavoratori dell’auto sono entrati in sciopero. (Il Manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

Al tavolo organizzato a Palazzo Acquaviva, assieme al sindacato ha risposto presente solo il direttore generale dell’Ospedale Gubitosa. Il tentativo di mediazione promosso dalla prefettura, infatti, ha sortito esito negativo. (Caserta Web)

Sul fronte americano, le trattative tra United Auto Workers (Uaw), il maggiore sindacato del comparto auto americano, e le "Big 3" di Detroit, ovvero Stellantis, Ford e General Motors, non stanno approdando a nulla e, anzi, le posizioni sono molto distanti, soprattutto sul tema salariale (il sindacato chiede un incremento del 40%, la società offre il 21%). (Il Sole 24 ORE)

Lo sciopero riguarda il mancato rinnovo del contratto, in cui la UAW sta rivendicando un aumento salariale complessivo del 40%, la riduzione di orario di lavoro portando la settimana a 32 ore lavorative, il ritorno dei piani pensione aziendali (ora individuali) e lo stop al ricorso ai lavoratori temporanei. (USB)

3' di lettura Ascolta la versione audio dell'articolo (Il Sole 24 ORE)

La grande guerra Usa: lavoratori contro robot Scioperi in tutta l’America contro l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie introdotte nelle aziende. Nel 2023 persa la cifra record di 4,1 milioni di giorni di attività. (La Stampa)

Tra le richieste anche la settimana di 32 ore pagata 40 ore (Corriere della Sera)