Omoda 5: buon prezzo e 4 cilindri a benzina

È la prima del marchio Chery per l’Italia, comoda e ben equipaggiata vettura di segmento C Si chiama Omoda 5, il primo modello che mette le ruote su strada nel Bel Paese, per il brand cinese, del colosso Chery, nella sua offensiva al mercato europeo e italiano. Andiamo subito al sodo, visto che del marchio e della sua declinazione verso il mondo, anche delle flotte, abbiamo già parlato e un po’ parleremo, prossimamente, intervistando i referenti italiani. (missionline)

Su altre testate

Al volante e a bordo dell’Omoda 5 si respira letteralmente aria nuova, grazie al sistema a ioni negativi con filtro di purificazione “Net Plus” che garantisce, in tutte le stagioni, una sorta di microclima (il Giornale)

La Omoda 5 è dotata di un motore 4 cilindri 1.6 Tgdi turbo benzina che eroga una potenza massima di 108 kW (147 cv) e una coppia massima di 278 Nm abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 marce. Gli allestimenti sono due (Comfort e Premium) ed entrambi dispongono già di serie del doppio schermo da 10,25 pollici con protocolli Android Auto e Apple Car Play. (Il Sole 24 ORE)

Il mercato dei SUV continua ad essere il più importante dal punto di vista numerico per i produttori che operano in Italia: il fatto che i guidatori del nostro paese preferiscano queste vetture che vantano uno spazio a bordo maggiore rispetto ad un’utilitaria ed una maggiore versatilità di impiego ha portato molti produttori europei e non a lanciarsi in questo settore. (Alla Guida)

Omoda 5: la prova su strada del primo modello del marchio cinese

Così lontana, così vicina. So far, so close. (Il Fatto Quotidiano)

Il primo modello di Omoda&Jaecoo, doppia Marca del colosso cinese Chery, punta a sfondare, forte un mazzo di assi che coprono ogni aspetto. Qualità, tecnologia, dotazione, prezzo con un plus fuori dal coro. (QN Motori)

Ora è il momento di provare il primo modello del brand cinese appartenente al gruppo Chery, la Omoda 5. Stupisce la qualità, ma ormai non bisogna più affidarsi al cliché della bassa qualità cinese, anzi. (Il Sole 24 ORE)