La morte di Ramy Elgaml mostra ancora una volta i problemi dell'Italia (e di Milano) con l'immigrazione

Non è soltanto morto, Ramy Elgaml. Si muore di infarto, si muore di cancro, ma non si muore se si è inseguiti da tre volanti dei Carabinieri che cercano di speronare a ogni curva il motorino su cui stai viaggiando. Che lo speronino o no – che si verifichi un contatto tra la carrozzeria del mezzo a due ruote e la carrozzeria del mezzo a quattro ruote – non importa poi molto, visto che, contatto o meno, l’intenzione degli inseguitori è chiaramente quella di fermare la fuga di Ramy Elgaml e dell’amico Fares Bouzidi, anche a costo di ucciderlo. (Rivista Studio)

Ne parlano anche altri media

Torino, a manifestazione Ramy bombe carta contro commissariato 09 gennaio 2025 (Il Sole 24 ORE)

È il corteo organizzato dai collettivi studenteschi per chiedere giustizia per Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 novembre a Milano dopo un inseguimento dei carabinieri. «Con Ramy nel cuore occuperemo le strade di Torino». (Corriere della Sera)

Ci tenevo a dire che a me non importa cosa stavano facendo prima dello schianto, Ramy non meritava quella fine e Fares non merita di stare a casa a piangere il suo amico". Così Nada, la fidanzata del giovane egiziano morto lo scorso 24 novembre al termine dell’inseguimento da parte di una pattuglia dei carabinieri, ha c… (La Repubblica)

Morte di Ramy Elgaml, parla il padre: «Con un cane a terra si sarebbero fermati. In quel filmato ho visto mio figlio morire per la seconda volta»

"Ramy è stato ucciso dalle forze dell'ordine, è l'ennesima vittima di un omicidio di Stato", ha detto al megafono una delle organizzatrici della protesta promossa dal collettivo Rebelot. È questo ciò che chiedono i manifestanti che si sono riuniti in zona Darsena a Milano questo pomeriggio per un corteo in memoria del 19enne morto lo scorso 24 novembre durante un inseguimento con i carabinieri (Tiscali Notizie)

Non andava condotto in questo modo l’inseguimento dei carabinieri che ha portato alla morte di Ramy Elgaml. A dirlo è l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, delegato alla sicurezza del Comune di Milano, a 24 Mattino su Radio 24 intervenendo sul tema “Da Ramy ai fatti di Piazza Duomo. (MilanoToday.it)

Le immagini dell’inseguimento dello scooter guidato da Fares Bouzidi, 22enne tunisino, con Ramy nel posto del passeggero, ora sono al vaglio della Procura: hanno portato alla luce dettagli che mettono in discussione le modalità operative delle forze dell’ordine. (Vanity Fair Italia)