«Seduto in quel caffè, io non pensavo a te…»: quel 29 settembre in musica
Condividi questo articolo Pubblicità “29 settembre” è uno dei brani più iconici del panorama musicale italiano, scritto da Mogol e Lucio Battisti nel 1966 e portato al successo dall’Equipe 84 nel marzo 1967. La canzone racconta una storia di tradimento che si consuma in appena 24 ore. Il protagonista, seduto in un caffè, si lascia coinvolgere da un colpo di fulmine per una donna sconosciuta, vivendo un’intensa ma fugace passione. (la VOCE del TRENTINO)
Ne parlano anche altre fonti
Album Amarcord, i dischi più belli da riascoltare: un viaggio nel tempo nei ricordi di progetti che hanno lasciato il segno e che vale la pena riportare alla nostra attenzione (Recensiamo Musica)
Oggi, ma nel 1994, in tutta Italia, veniva pubblicato dall’etichetta discografica milanese Numero uno, del gruppo Rca, “Hegel”, ventesima ed ultima raccolta di Lucio Battisti, di 51 anni. (Il Centro)
Sergio Caputo in “Metamorfosi” le chiamava le “corna terapeutiche”, ma qui non parliamo di Metamorfosi né di Sergio Caputo; bensì di 29 settembre e del cantautore Mogol (Giulio Rapetti) che per dare il titolo alla sua canzone scelse il giorno della nascita della prima moglie, Serenella, appunto il 29 settembre. (Corriere Salentino)
Canzone del 1967 -ma che si fa ascoltare ancora oggi- testimone d’una epoca densa di aspettative per i giovani d’allora. Accadde il 29 settembre: ‘seduto in quel caffè io non pensavo a te…’. (il Resto del Carlino)