Guerra in Medio Oriente: si avvicina un cambio di regime in Iran?

Un anno dopo il massacro del 7 ottobre in Israele, il volto del Medio Oriente è ormai cambiato. Gerusalemme si è «espansa» in Palestina e in Libano, mentre i leader di Hamas ed Hezbollah sono stati decapitati. Tutto ciò, in attesa del «colpo grosso» che non soltanto Bibi Netanyahu sogna di appuntars... (Panorama)

Ne parlano anche altre fonti

A un anno dal 7 ottobre, la guerra per l’esistenza di Israele ha tanti volti, tutti reali e tutti contraddittori. Per lo Stato ebraico è ancora una guerra difensiva ed esistenziale che secondo il premier israeliano Netanyahu è un po’ la stessa cosa (“dalle nostre parti, se non ti puoi difendere non puoi esistere” ha detto all’Onu). (La Sentinella del Canavese)

Per raggiungere questi obiettivi hanno armato Hezbollah, gli Huthi, Hamas e altri gruppi in Siria e Iraq. (Italia Oggi)

L’8 ottobre 2023 resterà sempre nell’ombra del giorno prima: il giorno in cui Israele è stata colpita da una catastrofe che non sarà mai dimenticata. Tuttavia, quel giorno la guerra cambiò corso. (Aurora Israel)

Quale connettività in Medio Oriente?

Se il traffico attraverso Bab el-Mandeb e Suez resta azzoppato dagli attacchi degli Houthi a partire dall’autunno scorso, l’intensificarsi delle tensioni tra Tel Aviv e Teheran ha spostato l’attenzione su un altro braccio d’acqua: lo Stretto di Hormuz. (ISPI)

Nel Medio Oriente di queste settimane si congiungono molti tasselli di quella che papa Francesco, con una definizione tanto azzeccata quanto terribile, ha definito la “Terza guerra mondiale a pezzi”. È il caso del Libano, reduce da anni di collasso economico e tensioni politiche, ma anche della Siria. (ISPI)

Cruciale il ruolo dell’Iran, che ha scatenato un attacco missilistico su vasta scala contro Israele, anche se in gran parte di valore dimostrativo. Un’escalation che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione, già segnata da anni di conflitti in Siria, Iraq e Yemen. (La Difesa del Popolo)