Mottarone, parenti vogliono giustizia: “Abbandonati, è peggio del Ponte Morandi”. Parroco: “Senza responsabili cazzotto allo stomaco”

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LaPresse INTERNO

Ci siamo sentiti abbandonati, lo Stato non ha fatto le condoglianze: questa vicenda è peggio del Ponte Morandi” dice Teresa Pelaggi, nonna di Mattia Zorloni e mamma di Elisabetta Personini, due delle 14 vittime di quel 23 maggio 2021.

“Abbiamo chiesto che si faccia giustizia in fretta ma sappiamo che i tempi della giustizia devono fare il loro corso.

Abbiamo bisogno di giustizia ma anche di ripartire: per questo abbiamo chiesto un modello Morandi per la ricostruzione”

Sullo sfondo, mentre venivano ricordate le vittime, i singhiozzi di alcuni dei parenti delle vittime. (LaPresse)

Ne parlano anche altre fonti

"Incontrai la prima volta Lidia lo scorso anno quando, venuta a conoscenza della tragedia, venne in municipio per esprimere a tutti noi la sua vicinanza "Dopo la cerimonia, con l'assessore Gasparro sono stata onorata di accompagnare alla stele la signora Lidia Maksymowicz sopravvissuta al lager di Auschwitz- Birkenau" scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco Severino. (OssolaNews.it)

La vetta del Mottarone ieri mattina era avvolta dalla nebbia. Sembrava che quell’aria fosse più carica del solo respiro delle persone raccolte in preghiera, con la messa di suffragio - a un anno dal disastro - della quattordici vittime della funivia (La Stampa)

Fra le vittime Amit Biran, 30 anni, che si era trasferito a Pavia per studiare Medicina, la moglie Tal Peleg, di 27, e il figlio Tom di 2 anni. Stresa (Verbania), 24 maggio 2022 - I parenti delle vittime sono tornati nel luogo dove un anno fa la vita dei loro cari, usciti di casa per una tranquilla gita domenicale sul Mottarone, si è spezzata per sempre. (IL GIORNO)

(LaPresse) "È il momento della vicinanza a queste persone, che hanno avuto un grandissimo coraggio, oggi, a venire qua e assistere a questa cerimonia. Così la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi fuori dalla messa in ricordo delle vittime del Mottarone un anno fa. (ilmessaggero.it)

Un anno fa, pochi minuti dopo le 12, la cabina precipitata nel bosco ha visto spezzarsi sogni, aspettative eprogetti di numerose famiglie. Bambini e anziani, di molte fedi religiose e provevienze geografiche e tutte accomunate da un triste destino. (La Stampa)

C’era anche il presidente della Regione Alberto Cirio: “Da papà con i miei figli questa funivia l’ho presa tante volte-. Questa mattina, poi, dopo le cerimonie ufficiali, è voluta andare a pregare davanti alla lapide Lydia Maksymowicz, deportata - da bambina - ad Auschwitz Birkenau (Azzurra TV)