Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate

Mar Mediterraneo: un mare di opportunità ignorate – Le specie marine viventi conosciute e catalogate ad oggi sono circa 230.000. Le stime basate su modelli matematici ci dicono invece che le specie previste sono intorno ai 2.150.000 il che indica che la catalogazione delle biodiversità marine e ancora lontana dall’essere completata.Nello specifico del Mar Mediterraneo le specie sono all’incirca 17.000 composte da pesci, molluschi, crostacei e altre forme di vita acquatica. (PesceInRete)

Su altre fonti

Costruita nel 2015 nella provincia di Latakia, è diventata un avamposto essenziale per Mosca, garantendo una proiezione di potere economica, politica e militare a costi contenuti. Da questa base decolla una rete che collega la Russia ai suoi interessi strategici in Africa, ma ora, secondo Bloomberg, questa infrastruttura vitale rischia di sgretolarsi, con conseguenze potenzialmente devastanti per la presenza russa in paesi chiave come Repubblica Centrafricana, Mali, Niger, Burkina Faso e Sudan. (Inside Over)

La nave russa Ursa Major sembrerebbe alla deriva nel Mar Mediterraneo di fronte alle coste spagnole. La missione, secondo analisti esperti di movimenti marittimi, consisteva nel caricare equipaggiamento militare da riportare in Russia dopo il ritiro dalla regione deciso in seguito alla caduta di Assad. (ilmessaggero.it)

Compresi soldati e batterie di missili S-300 e S-400 (Panorama)

Nave russa alla deriva nel Mediterraneo? Diretta in Siria per evacuare le basi, è ferma: la Spagna invia tre unità militari in soccorso

ROMA – I sistemi intercettori S-400 russi contro l'”incubo” dei droni turchi Bayraktar: sarebbe questa la scommessa del generale Khalifa Haftar a quattro anni dai bombardamenti aerei che fermarono la sua offensiva su Tripoli. (Dire)

La flotta russa per l'evacuazione della Siria è entrata nel Mediterraneo. (la Repubblica)

L'imbarcazione civile faceva parte di un convoglio di navi russe partite dal Mar Baltico e dirette molto probabilmente verso il porto di Tartus, in Siria. La missione, secondo analisti esperti di movimenti marittimi, consisteva nel caricare equipaggiamento militare da riportare in Russia dopo il ritiro dalla regione deciso in seguito alla caduta di Assad. (ilmessaggero.it)