Parlamento: legge di Bilancio gravata da una montagna di emendamenti
Condividi questo articolo Pubblicità E’ in discussione in questi giorni in Parlamento la legge di bilancio 2025 gravata da una montagna di emendamenti, anche da parte della maggioranza di governo. Tutto ruota intorno al nuovo Patto di Stabilità e Crescita. Il nuovo patto di stabilità e crescita rappresenta un leggero miglioramento rispetto a quello del 2011, ma rimane ancorato ad un modello economico, basato sui tagli alla spesa, sulle restrizioni fiscali e sulla riduzione del debito pubblico (la VOCE del TRENTINO)
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Roma – C’è chi si è fatto portavoce delle richieste in prima persona. Come la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, che al collega Giancarlo Giorgetti ha chiesto di escludere gli atenei dall’obbligo per gli enti pubblici di restituire allo Stato i risparmi in arrivo dalla stretta sul turn over. (la Repubblica)
La lista definitiva è attesa per mercoledì alle 12. Si tratta di poco oltre 300 proposte di modifica sulle quali le forze politiche chiedono un esame in via prioritaria. (Il Sole 24 ORE)
Web tax, criptovalute e Ponte sullo Stretto. A poche ore dalla scadenza dei termini per la presentazione dei segnalati alla manovra, in commissione Bilancio della Camera è arrivata la prima tranche di emendamenti (313 sui 600 attesi) che i partiti reputano prioritari. (Milano Finanza)
in totale 4.511 emendamenti per modificarlo. Il testo, che stabilisce quanti soldi potrà spendere lo Stato il prossimo anno e per quali misure, è stato presentato dal governo Meloni in Parlamento: qui potrà cambiare attraverso gli emendamenti dei partiti, prima in Commissione Bilancio, poi eventualmente in aula. (Pagella Politica)
Tutti giurano di non averne presentate e di essersi limitati a fare proposte di alto livello. Finora nessuna notizia di norme-mance per distribuire a pioggia soldi ad associazioni, fondazioni ed enti dello spettacolo. (Giornale di Sicilia)
Dal bonus di 500 euro per lo sport e l’inglese dei figli al rialzo delle pensioni minime, dalla flat tax al taglio dell’Irpef passando – nel giorno dello sciopero generale del comparto sanità – per la 'paga' di almeno 2mila euro circa lordi per gli specializzanti non medici come veterinari, farmacisti o psicologi. (Adnkronos)