La Bce taglia i tassi al 3,25%. Ma è una zuppa insipida

Tra falchi del rigore e colombe del debito sono i conigli a vincere nel bestiario della Bce, che ieri ha limato i tassi solamente di un altro 0,25% portandoli al 3,25%. Senza peraltro fornire alcuna prospettiva sul percorso che seguirà nei prossimi mesi. Anzi la presidente Christine Lagarde ha ripetuto il mantra secondo cui la banca centrale si muoverà riunione dopo riunione, decidendo in base ai dati. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altre testate

Come ci aspettavamo, la BCE ha tagliato il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 3,25%, e si è astenuta dall’impegnarsi su una determinata traiettoria dei tassi. Mosse, obiettivi e scenari della Bce. (Start Magazine)

Anche se, spiega la presidente della Bce, Chrstine Lagarde, non si può parlare di recessione. Complice i dati dell’inflazione, che ormai sono in netto calo e le notizie che arrivano dal fronte dell’economia, con un rallentamento della crescita. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

MILANO – Era difficile prevedere, dopo il taglio ai tassi di settembre, che ci sarebbe stato un’immediata sforbiciata a ottobre (il terzo taglio della serie inaugurata a giugno) e che il mercato si sarebbe aspettato una Bce in movimento anche a dicembre (per altro senza escludere una mossa da 50 punti, rispetto ai 25 con i quali ci si è fin qui mossi). (la Repubblica)

Il taglio dei tassi incentiva gli italiani a contrarre i mutui, ma ci sono ancora incertezze

Lo ha detto la presidente della BCE, Christine Lagarde in conferenza stampa a Lubiana, dopo la decisione di ieri della banca centrale europea, ampiamente attesa, di tagliare i tassi di 25 punti base. Le prospettive di inflazione "sono inoltre influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia". (LA STAMPA Finanza)

Ci siamo, oggi si conoscerà la decisione della Bce sui tassi di interesse. I mercati danno per scontato un taglio da 25 punti base e attendono indicazioni dalla presidente Lagarde sulle prossime mosse dell’istituto. (Finanzaonline)

Lo rileva una nuova indagine condotta da Changes Unipol e Ipsos sulle reazioni dei nostri connazionali alle politiche europee in tema di debito. Sono soprattutto i giovani a sognare l'acquisto della prima casa, ma anche le generazioni più avanti con l'età sono oggi più propense a investire sul mattone. (QuiFinanza)