Il dilemma degli ebrei. L'Iran sceglie la Harris
Gli ebrei americani, 7 milioni e mezzo, un numero pari quasi a quello di tutti gli ebrei che vivono nello stato d'Israele (9 milioni e mezzo che comprendono anche i cittadini arabi), sono sempre stati per la maggioranza di sinistra. Adesso, il baratro che separa le ragioni di una guerra di sopravvivenza da quella, fino a ieri di Biden, di vincere le elezioni puntando anche a un pubblico pacifista e woke, hanno cambiato un po' le cose, ma non si sa ancora quanto. (il Giornale)
La notizia riportata su altre testate
Il rappresentante iraniano presso l’Agenzia per l’energia atomica (AIEA) ha affermato che le elezioni presidenziali americane non influenzeranno il programma nucleare. “L’industria nucleare della Repubblica Islamica dell’Iran si sta sviluppando a livello nazionale nonostante l’ostilità nei suoi confronti”, ha affermato Mohammad Islam, il quale ha aggiunto che “La Repubblica Islamica dell’Iran sta lavorando per i suoi obiettivi strategici e i suoi interessi. (Notizie Geopolitiche)
"Il popolo americano ha preso la Trump)", ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas (Tuttosport)
Nel luglio scorso, quando s’insediava il nuovo presidente riformista Masoud Pezeshkian, era già collassato a 584.000. Nel 2015, quando l’amministrazione Obama trattò e poi siglò l’accordo sul nucleare, il tasso di cambio viaggiava ancora a 32.000 rial. (InvestireOggi.it)
Le elezioni americane entrano nel rush finale e la campagna elettorale si gioca porta a porta @AnnaGuaita ; Le elezioni americane condizioneranno l'attacco dell'Iran a Israele @AngeloPaura ; Le spie criminali dei dossieraggi sapevano in anticipo delle indagini a loro carico @ClaudiaGuasco ; Umbria al voto, la regione è piccola ma tutta la politica si gioca la credibilità tra fake news , veri finanziamenti e colpi di teatro @AndreaBulleri (ilmessaggero.it)
Non perde tempo Donald Trump. A poche ore dal risultato delle urne e noncurante che alla Casa Bianca ci sia ancora Joe Biden, lo staff del presidente neoeletto fa già trapelare le prime importanti mosse che la nuova amministrazione varerà in politica estera a partire dal suo insediamento il 20 gennaio del 2025. (il Giornale)
Massima pressione sull’Iran, sanzioni più severe contro l’industria petrolifera di Teheran con l’intento non solo di bloccare la proliferazione dei programmi nucleari, ma anche di impedire alla Repubblica islamica di continuare a finanziare il terrorismo. (Il Fatto Quotidiano)