Annullate le elezioni in Romania: il candidato filorusso spinto su TikTok dai bot di Mosca

La Corte Costituzionale della Romania ha annunciato l'annullamento delle elezioni presidenziali, il cui ballottaggio era previsto per domenica 8 dicembre, tra le accuse di interferenze da parte della Russia. A quanto si apprende la Corte ha deciso l'annullamento "dell'intero processo elettorale per l'elezione del Presidente della Romania per garantire la correttezza e la legalità del processo elettorale". (EuropaToday)

Su altri media

La Russia in Romania fa propaganda? Questo è palese, ma nella storia delle democrazie le potenze straniere in chiaro o in scuro hanno sempre cercato di influenzare la visione, spesso la realtà, degli elettori. (il Giornale)

La Romania ha trascorso negli ultimi giorni il periodo più tormentato della sua storia post-comunista, iniziata con la Rivoluzione dell’89. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

La Commissione europea prende le distanze dall'annullamento delle elezioni presidenziali in Romania da parte della Corte costituzionale del Paese, una decisione senza precedenti presa per presunte interferenze straniere. (Euronews Italiano)

Elezioni in Romania, perché la Corte costituzionale ha cancellato il voto: «I tentacoli di Mosca hanno creato il consenso»

L'annullamento del primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso, è avvenuto dopo la desecretazione di documenti riservati sulla sicurezza, relativi a presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale condotta su TikTok da Calin Georgescu, il candidato indipendente di estrema destra vincitore a sorpresa del primo turno. (ilmessaggero.it)

Diplomatico sconosciuto, nell’arco di pochi mesi di campagna elettorale condotta soprattutto sul web è riuscito a classificarsi primo alle presidenziali, staccando il biglietto per un ballottaggio che non si terrà più. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sono due gli scenari messi in luce dai documenti dell’intelligence romena declassificati nei giorni scorsi su richiesta del presidente uscente: il primo che l’avanzata di Calin Georgescu non è stata «un risultato naturale», non è spiegabile soltanto con la scelta anti sistema dei tanti romeni delusi dai partiti tradizionali, ma è il frutto di una campagna sui social «orchestrata da un attore statale», la Russia, con la condivisione di messaggi identici e l’utilizzo di influencer. (Corriere della Sera)