F1. Proteste in Serbia: perché la bandiera della Ferrari è diventata un simbolo?

Sono all’incirca quattro mesi che ogni sabato gli studenti serbi scendono in piazza per protestare contro il regime di Aleksandar Vučić; la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i gravi incidenti avvenuti alla stazione di Novi Sad, che hanno portato alla morte di 16 studenti. Il 15 marzo scorso quasi mezzo milione di persone hanno riempito le strade di Belgrado; una così ampia partecipazione alle proteste non si vedeva dalla fine degli anni ’90 contro Slobodan Milošević (Automoto.it)

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I manifestanti sono scesi nuovamente in piazza, questa volta per protestare contro la rete Tv accusata di condurre una campagna di propaganda contro gli studenti universitari che da cinque mesi manifestano contro la corruzione del governo Di Euronews Agenzie: AP (Euronews Italiano)

Secondo i dimostranti, la protesta era stato disturbata da un suono sibilante emesso ad alta frequenza. Ivica Dacic, Ministro dell’Interno, ha negato che la polizia serba abbia utilizzato questo tipo di arma. (L'INDIPENDENTE)

Una portavoce della Commissione europea aveva anticipato che le proteste in corso da oltre 4 mesi avrebbero “benissimo potuto essere oggetto di discussione”, ma il messaggio che trapela dall’incontro rischia di essere un altro: l’Ue, per ragioni strategiche ed economiche, sceglie di non scaricare Vučić voltando le spalle alle aspirazioni del popolo serbo di un taglio netto con il regime al potere da dodici anni. (EuNews)

L’Unione europea abbraccia Vučić. Alla faccia della democrazia

A Belgrado il 15 marzo scorso c’è stata la più grande protesta della storia serba, con centinaia di migliaia di studenti e cittadini nella capitale per una contestazione non violenta, nonostante provocazioni e abusi della polizia. (L'Eco di Bergamo)

Nel cuore dell’Europa che predica diritti e principi, c’è posto anche per Aleksandar Vučić. Un presidente autoritario, al potere da dodici anni, che reprime le proteste studentesche e ammicca a Mosca e Pechino, trova ancora una sedia calda a Bruxelles. (LA NOTIZIA)

Il governo della Serbia ha tempo fino al 31 marzo per rispondere alle domande poste dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per il presunto uso di un'arma sonica contro i manifestanti davanti al parlamento di Belgrado (Euronews Italiano)