Cda Rai, la maggioranza accelera: trattativa sul nome del presidente

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Corriere Roma INTERNO

La maggioranza rompe gli indugi sul nuovo cda della Rai, non senza ambasce. Domani, alle 10, si dovrebbe votare alle Camere per i quattro membri di nomina parlamentare, mentre il Tesoro dovrebbe designare l’amministratore delegato e il presidente da sottoporre al Consiglio dei ministri. Il governo Meloni sembrerebbe intenzionato a procedere anche se le opposizioni non partecipassero al voto. Questo è ciò che Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro in Vigilanza, ha lasciato capire ieri sera, in una giornata in cui lui stesso era sembrato deviare dal percorso unitario. (Corriere Roma)

Ne parlano anche altri media

Il Pd voleva rinviare il voto sul Cda della Rai, perché non ha capito come comportarsi. (ilmessaggero.it)

Il giorno successivo, probabilmente, l’esecutivo della premier Giorgia Meloni indicherà ufficialmente i nomi di presidente (Forza Italia tiene fermo quello di Simona Agnes) e dell’amministratore delegato (l’ultra-meloniano Giampaolo Rossi). (LA NOTIZIA)

Si può ottenere l’esonero dal pagamento del canone RAI. Basta inviare una richiesta nel più breve tempo possibile. Il canone RAI rappresenta una delle tasse più odiate, soprattutto da coloro che non usano con assiduità i servizi messi a disposizione dalla televisione pubblica perché orientati verso altri strumenti di intrattenimento, offerti dalle numerose piattaforme di streaming (alcune delle quali gratuite). (InformazioneOggi.it)

È giunto il momento che dalle parole si passi ai fatti e che si avvii nelle sedi competenti il percorso di riforma nel solco dei principi del Media Freedom Act europeo". (Civonline)

E' partito il countdown per le nomine Rai. Domani dovrebbe essere la giornata decisiva ma il condizionale è d'obbligo perché, come sempre, la partita è piena di insidie e apertissima fino all'ultimo momento utile. (Adnkronos)

Lo ha detto nel suo intervento in Vigilanza Rai il capogruppo dem Stefano Graziano, sottolineando: "Le dichiarazioni di Gasparri, che usa la riforma come clava per ricattare le opposizioni, e Candiani, che sottolinea come il prossimo Cda resterà in carica per tre anni, sono molto chiare: non c’è alcuna volontà di recepire l’European freedom act". (Civonline)