‘Non dirmi che hai paura’, la storia di Samia diventa un film

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Samia Yusuf Omar aveva 17 anni, le gambe magre e lunghe da antilope. Era una delle due sole atlete a rappresentare la Somalia lacerata dalla guerra, alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Corse i 200 metri, arrivò ultima nelle batterie: le altre atlete erano avanti di quasi dieci secondi, lei corse i 200 metri in 32 secondi e spiccioli. Ma non importava: ce l’aveva fatta, e tutto il pubblico di Pechino applaudì quella ragazzina minuscola, con i leggins neri e una magliettina di cotone (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Subito dopo il nero e i titoli di testa, però, c'è una corsa ben diversa ad attendere Samia (Ilham Mohamed Osman): cresciuta col sogno di Mo Farah nella Somalia post generale Barre, in una Mogadiscio lacerata dal conflitto civile, dovrà andare più veloce dei trafficanti, delle onde, dei signori della guerra e degli islamisti che, sulla pista, la vorrebbero avvolta nel chador. (MYmovies.it)

Corri Samia, corri. Non dirmi che hai paura, tragico e risoluto biopic su Samia Yusuf Omar, duecentometrista diciassettenne somala alle Olimpiadi di Pechino del 2008, poi morta a 21 anni nel 2012 annegando in mare nel tentativo di raggiungere l’Italia su una minuta barchetta, è pura epica della sopravvivenza. (Il Fatto Quotidiano)

ASC mira a garantire che i prodotti ittici provenienti da allevamenti certificati siano ottenuti in modo responsabile, rispettando l’ambiente e le persone. Chi siamo (PesceInRete)

Un scena del film “Non dirmi che hai paura” diretto dalla regista tedesca Yasemin Samdereli (Avvenire)

Racconta Yasemin Samdereli di avere tenuto il progetto di questo film nel cuore per almeno sei anni: «Non ho lottato così tanto e così a lungo dopo il primo film, Almanya – La mia famiglia va in Germania per niente altro» scrive nelle note di regia. (il manifesto)

Lunedì 2 dicembre, alle 20.45, il Multicinema Galleria di Bari ospiterà l’anteprima nazionale di «Non dirmi che hai paura», adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Giuseppe Catozzella, vincitore del Premio Strega Giovani e tradotto in oltre 30 lingue. (La Gazzetta del Mezzogiorno)