Dalle promesse (stracciate) alla realtà: il bilancio fiscale del governo Meloni
C’era una volta il governo Meloni, quello che prometteva di riscrivere le regole del gioco fiscale, di alleggerire le tasse al ceto medio e di cancellare le odiate accise sui carburanti. Un anno dopo, il sipario cala su una legge di Bilancio che lascia dietro di sé solo un elenco di promesse stracciate. Il taglio delle imposte al ceto medio? Rinviato a data da destinarsi. L’innalzamento del tetto per le partite Iva sotto la flat tax? Un miraggio. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri media
Le misure contenute nella legge di bilancio 2025 si concentrano in particolare sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, con nuove risorse per il rinnovo dei contratti della PA, per il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità. (Diritto Bancario)
L’ok definitivo arrivato ieri al Senato (112 sì, 67 no e un astenuto) chiude il percorso parlamentare della legge di bilancio 2025 , una manovra che vale 30 miliardi. Ci sono infatti norme che entreranno subito in vigore dal 1° gennaio 2025, come per esempio il taglio del cuneo fiscale (confermato e reso strutturale per i redditi medio-bassi ed esteso anche ai redditi fino a 40mila euro), la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare, o la proroga, per i prossimi tre anni, della maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro per nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate da imprese e professionisti. (Il Sole 24 ORE)
Dopo il sì di entrambe le Camere, per il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 si attende quindi la promulgazione del Presidente della Repubblica e la successiva pubblicazione in Gazzetta ufficiale. (FiscoOggi)
Ma la stabilità politica e la manovra hanno avuto il plauso dei mercati, in una fase in cui Francia e Germania diventano sorvegliate speciali. Il taglio della previsione (Secolo d'Italia)
Conferma del taglio del cuneo, Irpef a tre aliquote strutturali, sostegno alla natalità, ma anche Ires premiale e qualche elemento previdenziale. La terza manovra del governo Meloni movimenta 30 miliardi e incide non poco su famiglie e imprese. (ilmessaggero.it)
L’ennesima approvazione della legge di bilancio a seguito di un iter contratto in una sola Camera e confuso nella intensa attività emendativa, ripropone l’esigenza di una riforma di questa fondamentale sessione dei lavori parlamentari. (L'HuffPost)