Addio (o quasi) allo Shrinkflation. I prodotti saranno più piccoli, ma almeno lo sapremo

Per saperne di più:
(Post) fascisti Governo Meloni

Addio (o quasi) allo Shrinkflation, letteralmente "rimpicciolimento" o "sgrammatura". Ovvero: prendi un prodotto e paghi come se fosse intero ma non è così perché il prezzo è lo stesso di prima, a volte anche superiore, ma la quantità è minore. Una pratica non vietata ma assolutamente legale che in questi ultimi anni si è sempre più diffusa e ha portato alla "confusione" i consumatori che spesso si son sentiti ingannati per la mancanza di trasparenza. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

È un tema caldo quello della shrinkflation: quello strano fenomeno per cui il contenuto delle confezioni diminuisce, ma il prezzo, nella migliore delle ipotesi, rimane invariato, quando addirittura non aumenta. (Finanza Repubblica)

Le associazioni dei consumatori fanno fronte comune contro la shrinkflation, e presentano al garante Mister Prezzi una serie di proposte per combattere le speculazioni. (Dissapore)

Per dolci come pandoro, panettone e torrone, la grammatura ridotta è spesso nascosta dalla confezione che resta invece identica anno dopo anno. Insomma, oltre il danno anche la beffa. (QuiFinanza)

Sgrammatura, il Governo corre ai ripari

Prima vittoria sulla “shrinkflation“: dal 1° aprile 2025, i produttori avranno maggiori obblighi informativi sulla riduzione della quantità di prodotto, pur mantenendo la stessa confezione. (Consumatori)

La pratica di ridurre la grammatura dei prodotti confezionati di largo consumo, mantenendo inalterato il prezzo, è ancora più diffuso sotto Natale. (Sky Tg24 )

E’ una tecnica di marketing diffusa in tutto il mondo, ma che in non poche circostanze ha destato sospetti, se non altro per una comunicazione giudicata dai consumatori non adeguata. Cosa prevede il ddl Concorrenza Nel ddl Concorrenza approvato alla Camera nei giorni scorsi, vi è una misura contro la shrinkflation: un’etichetta obbligatoria, da inserire su tutte le confezioni che sono state oggetto di modifiche alla quantità venduta, da apporre per almeno 6 mesi dall’inizio della commercializzazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)