Omicidio a Garzeno di Candido Montini, il trapper 17enne fermato sarebbe un parente dell'ex vicesindaco

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Il caso dell’omicidio a Garzeno di Candido Montini è arrivato a un punto di svolta, dopo che un trapper 17enne, a quanto pare imparentato con l’ex sindaco ucciso, è stato fermato per il delitto. La svolta nell'omicidio di Candido Montini a Garzeno L'interrogatorio del 17enne fermato per l'omicidio di Candido Montini Candido Montini e il suo killer sono parenti? La svolta nell’omicidio di Candido Montini a Garzeno Nella mattinata di lunedì 21 ottobre, i carabinieri del nucleo investigativo di Como hanno prelevato da casa sua e portato in caserma, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, un ragazzo di 17 anni di Garzeno, autore di canzoni di musica trap. (Virgilio Notizie)

Su altre testate

Nega ogni coinvolgimento il 17enne fermato per l'omicidio dell'ex vicesindaco di Garzeno (Como) Candido Montini, ucciso a coltellate lo scorso 25 settembre. (Fanpage.it)

Nemmeno una parola. L'interrogatorio è stato lungo, le domande serrata, ma niente. (leggo.it)

Così, grazie alla comparazione delle tracce biologiche lasciate sulla scena del crimine dall'assassino di Candido Montini e i tamponi salivari effettuati a campione, gli investigatori sono finalmente arrivati a isolare il profilo genetico di un 17enne della zona, residente in una frazione di Garzeno: il giovane, fermato dai carabinieri al termine di un lungo interrogatorio alla presenza dei genitori, è stato ora trasferito al carcere minorile Beccaria di Milano. (Fanpage.it)

«Male non fare, paura non avere» ha detto più volte il padre allargando significativamente le braccia davanti alle telecamere come se il gesto fosse risolutivo a definire che, assurda per lui, dovea essere tale per tutti. (il Giornale)

A radicare i sospetti è stato l’esito positivo giunto domenica notte, al termine del raffronto con il tampone effettuato a tutta la famiglia una settimana fa, quando gli stessi genitori avevano autorizzato anche il prelievo per il figlio minorenne. (IL GIORNO)

Garzeno (Como) – “Per un mese abbiamo atteso con impazienza la verità, chi ha ucciso Candido, e adesso che c’è un nome non riusciamo a credere che sia lui il colpevole”. Non sanno darsi pace a Catasco dove martedì c’erano più giornalisti e inviati tv che abitanti, perché chi lavora era già in Svizzera e gli altri avevano poca voglia di parlare, chiusi in casa con la stufa accesa. (IL GIORNO)