Il figlio di Angelo Vassallo: “Fa male sapere che chi ti doveva difendere ha rallentato le indagini”. I fratelli del sindaco ucciso: “È solo l’inizio”
“Sapere che le persone che ti devono difendere sono i presunti colpevoli di questo omicidio fa veramente male. È una realtà che non riguarda solo noi, figli e familiari, ma deve far male a tutto il Paese". È il primo pensiero di Antonio Vassallo, figlio di Angelo, il sindaco di Pollica assassinato nel 2010, in merito agli arresti di oggi in relazione all’omicidio, che vedono due carabinieri tra i quattro indagati oggetto di misure cautelari . (La Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Si terrà oggi l'interrogatorio di garanzia di Lazzaro Cioffi, ex brigadiere dei carabinieri tra gli arrestati per l'omicidio di Angelo Vassallo, "sindaco pescatore" di Pollica (Salerno) ucciso il 5 settembre 2010 (La Repubblica)
Ora farà ricorso al Riesame. Il colonnello al momento si trova in ospedale in stato di detenzione, scelta dovuta alle sue condizioni di salute e a problemi cardiaci pregressi, con un ultimo episodio avvenuto ad agosto. (la Città di Salerno)
Parole pronunciate qualche settimana dopo dal comandante della … (Il Fatto Quotidiano)
L’inchiesta, condotta dal Ros di Roma e dalla Procura di Salerno, ha portato alla luce nuovi dettagli, suggerendo che l’omicidio del sindaco potrebbe essere stato motivato da un tentativo di coprire un traffico di sostanze stupefacenti scoperto proprio da Vassallo. (Il Fatto Vesuviano)
Dopo Cagnazzo e Cipriano, oggi è toccato all'ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Gli interrogatori per l'omicidio Vassallo, l'ex carabiniere: "Sono innocente" Cioffi si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato una dichiarazione spontanea (Ottopagine)
L'esercizio della carica di sindaco con l'obiettivo del bene della comunità, della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica e con l'impegno del rigore e della trasparenza dell'agire nell'incarico non può, non deve diventare un rischio per la propria incolumità, addirittura con rappresentanti dello Stato che, in questo caso, avrebbero operato in un raccordo con la criminalità. (ilmessaggero.it)