"Che guaio ho fatto. La pistola? Trovata per caso". Parla il 19enne che ha sparato a Napoli
Napoli ancora sotto choc per la morte di Arcangelo Correra, il ragazzo di 18 anni ucciso da un colpo di pistola sparato dal cugino 19enne Renato Caiafa. Un altro giovane è morto a causa di un'arma da fuoco, un fatto che sta facendo molto riflettere. Caiafa, fratello di Luigi Caiafa (un ragazzo che ha perso la vita nel 2020 durante una rapina), si è spontaneamente consegnato agli agenti della questura per spiegare quanto accaduto. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Che guaio ho combinato. Non pensavo che fosse vera, non avevo mai visto una pistola prima. Stavamo giocando. Ho capito tutto solo quando ho visto il sangue sul corpo di Arcangelo. Non volevo, non volevo». (Open)
«Un’udienza che si prevedeva lunga e complicata, si è sgonfiata in una manciata di minuti», così il presidente della Corte d’Assise, il giudice Francesco Mancini, ha aperto il dibattimento odierno relativamente al processo a carico di Roberto e Mattia Toson, rispettivamente padre e figlio, accusati di essere gli autori dell’omicidio del giovane studente Thomas Bricca, di Alatri, ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella sera del 30 gennaio 2023 mentre si trovava con alcuni amici sulla scalinata del Girone, nel pieno centro della città di Alatri. (Frosinone News)
Non volevo, non volevo". Renato Caiafa, il diciannovenne che all'alba di sabato ha ucciso il suo amico Arcangelo Correra, di 18 anni, piange mentre racconta agli inquirenti il "guaio" che ha combinato. (Tiscali Notizie)
Enne ucciso a Napoli, Borrelli denuncia: insulti da amici killer reo confesso L'episodio durante un sopralluogo al quartiere napoletano di Forcella (Ottopagine)
Emanuele aveva 15 anni, Santo 19, Arcangelo 18. Non vi stupisce il silenzio del governo? Del governo comunale, regionale, nazionale? Non mi stupisce, la risposta del resto quale dovrebbe essere, la solita: «Più polizia, più posti di blocco». (Corriere della Sera)
Renato Benedetto Caiafa, 19 anni, fermato per la morte di Arcangelo Correra si è presentato spontaneamente in questura, a Napoli e ha ammesso le proprie responsabilità. Agli agenti della Squadra mobile, Caiafa ha raccontato stava maneggiando la pistola quando è partito accidentalmente il proiettile che ha colpito Correra alla testa. (L'HuffPost)