Arresto Netanyahu, Tajani alla Camera prende tempo: “Studieremo le motivazioni della Corte penale. Serve approfondimento sull’immunità”
“Non risolviamo il problema del conflitto in Medio Oriente con mandati di arresto. Non esiste una via giudiziaria alla pace“. Rispondendo al question time alla Camera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce il suo scetticismo sul mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Red – (Notizie Geopolitiche)
Accettando in parte l'istanza della difesa di posticipare di 15 giorni l'audizione in tribunale - nei tre casi di frode, abuso d'ufficio e corruzione per cui è a processo - riconoscendo la motivazione degli impegni del premier nei conflitti di Gaza e Libano. (L'HuffPost)
Ha spinto per ricoprire un ruolo nell’accordo e ci è riuscito. Se in un primo momento l’unico paese mediatore e garante dell’intesa alla base del cessate il fuoco tra Israele e Libano dovevano essere gli Stati Uniti, Emmanuel Macron è riuscito a ritagliare un ruolo di primo piano anche per la Francia. (Il Fatto Quotidiano)
Il 21 novembre 2024, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo militare di Hamas Mohammad Diab Ibrahim al-Masri. (Notizie Geopolitiche)
Il 21 novembre 2024, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha convalidato le richieste di arresto presentate dal procuratore generale Karim Khan nei confronti di Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e Mohammad Deif per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel conflitto a Gaza. (Valigia Blu)
Tajani: "Rispettiamo la Corte dell'Aia ma no all'equiparazione tra Israele e Hamas" (Liberoquotidiano.it)