L’olio di oliva italiano non c’è: 37 mila tonnellate di stock al 31 ottobre
Economia E’ cresciuto solo di quattromila tonnellate lo stock di olio di oliva italiano da settembre a ottobre, nonostante la raccolta sia stata anticipata in tante aree olivicole italiane. Invariata la giacenza di olio biologico | 09:45 | T N Finalmente sono usciti i dati di Frantoio Italia dell’ICQRF che delineano un quadro di forte penuria per l’olio di oliva italiano. Al 31 ottobre le giacenze di olio extravergine di oliva nazionale ammontano a 37 mila tonnellate, appena 4 mila tonnellate in più rispetto a settembre, nonostante la raccolta sia stata anticipata in tante aree olivicole italiane. (Teatro Naturale)
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Risultato: olio buono ma più costoso. Ma una volta al frantoio tutta questa perfetta abbondanza si traduce in una resa che spegne il sorriso. (LA NAZIONE)
E per le richieste di spremiture concentrate nello stesso lasso di tempo, che ha portato molti a posticipare la raccolta o a rivolgersi fuori provincia. Sarà un’annata da ricordare il 2024 per quel che riguarda le olive in Valbisenzio. (LA NAZIONE)
“In tavola avremo un olio di qualità eccellente. E non si dica che costerà troppo, perché il prezzo del nostro olio extravergine è assolutamente congruo. (LA NAZIONE)
Il lavoro per i frantoi del territorio non manca, ma il bilancio della stagione in corso (specialmente per i produttori d’olio) non può certo definirsi quello atteso. (LA NAZIONE)
Lo rileva il presidente di Coldiretti Lamezia, Michelangelo Notarianni, in una dichiarazione ufficiale che riflette sui risultati di produzione ottenuti quest’anno. (Il Lametino)
Questo ha comportato un aumento del peso dell’oliva ma, in percentuale, una diminuzione dell’olio. Il problema è economico. (LA NAZIONE)