La confessione choc del baby killer di Pianura: "Me lo hanno chiesto i grandi"
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Napoli. Ha confessato il baby killer di Pianura. Ha confessato di aver ucciso il suo amico Genny Ramondino ma di averlo fatto perchè “Me lo hanno chiesto i grandi, io non volevo farlo. Hanno detto che ero minorenne e che per questa ragione non avrei avuto niente da temere”. PUBBLICITA Si è trattato di un regolamento di conti interno alla “nuova paranza di Pianura”, il gruppo di camorristi in erba retta dal giovane aspirante boss Massimiliano Santagata, in carcere già da due mesi insieme con altri due fedelissimi. (Cronache della Campania)
Ne parlano anche altre fonti
Doveva uccidere l’amico. Non ha incassato un euro per quel delitto, non ha avuto neppure un regalo. (ilmessaggero.it)
Per lui, appena sedicenne, era una sorta di battesimo del fuoco, una cosa da compiere per stare nel gruppo dei grandi, quelli che gestivano l'oro di Pianura, le piazze di cocaina e hashish. Doveva uccidere l'amico. (ilmattino.it)
"Me lo hanno ordinato i grandi, ma era mio amico". Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il minorenne è imparentato con una nota famiglia di malavita del rione Traiano e ha ricevuto il provvedimento restrittivo a suo carico in un istituto penale per minori in cui è rinchiuso per un agguato fallito cui avrebbe partecipato con altri del gruppo Santagata, tra cui il giovane capoclan Massimiliano Santagata. (ROMA on line)
E poco importa se i componenti del suo stesso gruppo avevano provato a convincerlo di non risolvere la faccenda in questo modo. Poi, insieme a dei complici, ne ha bruciato il corpo in una campagna alla periferia di Napoli (La Stampa)
Leggi tutta la notizia Emergono dettagli agghiaccianti dall'interrogatorio del 16enne accusato di aver ucciso e dato alle fiamme Gennaro Raimondino, 20enne il cui... (Virgilio)